I genitori delle studentesse Erasmus morte a Barcellona a Mattarella: “Stanchi della solidarietà ipocrita”

Il 20 marzo 2016 le ragazze erano su autobus che si schiantò nell'autostrada tra Valencia e Barcellona: "Vanno emesse nuove normative in materia di sicurezza dei viaggi in autobus a tutela per tutti"

Incidente mortale in Spagna
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17 Marzo 2021 - 15.59


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I genitori di Elena Maestrini, studentessa Erasmus che perse la vita insieme ad altre dodici ragazze italiane lo scorso 20 marzo 2016, hanno fatto recapitare oggi una lunga lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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“Illustrissimo presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, sono trascorsi cinque anni da quel tremendo e assurdo giorno in cui abbiamo perso le nostre figlie, nulla è stato fatto se non tentare di insabbiare questa immane tragedia da parte sicuramente di alcuni soggetti della magistratura spagnola, non escludendo il governo catalano e quello centrale, i quali sono rimasti in disparte e in silenzio.”

Le studentesse italiane viaggiavano su un pullman che le stava riportando a Barcellona dopo essere state a Valencia per una festa. Il bus, all’alba del 20 marzo, si schiantò contro il guardrail al chilometro 333 dell’autostrada Ap7, che collega Valencia e Barcellona, all’altezza di Freginals, in Catalogna.

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 “Siamo stanchi della solidarietà ipocrita e delle promesse virtuali dei politici fatte nei momenti di ricordo delle nostre ragazze, è il momento di passare ai fatti e di dimostrare con atti veri la vicinanza e l’affetto a chi è stata negata una vita a causa di incompetenze e superficialità”. 

La lettera prosegue: “Il dolore è immane e la nostra ormai unica speranza, oltre a quella di dare giustizia e verità alle nostre ragazze, è di provare a sensibilizzare i nostri legislatori affinché dai terribili errori e leggerezze occorse alle nostre ragazze siano emesse nuove normative in materia di sicurezza dei viaggi in autobus a tutela per tutti quei giovani che continueranno a compiere esperienze di vita e d’integrazione socioculturale grazie anche a Erasmus”.

 

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