Nicola Fratoianni usa parole durissime nei confronti di Matteo Renzi, dopo le dichiarazioni in difesa di Mohammad bin Salman: “È un mio amico personale e che sia il mandante dell’omicidio Kashoggi lo dite voi. Sono le orgogliose parole di Matteo Renzi sui suoi rapporti con l’Arabia Saudita. Rivendica tutto, e difende l’amico. Tutto davvero triste.
Per la sfacciataggine dell’ipocrisia esibita, e la pervicacia testarda del ‘difendere anche l’indifendibile’ che solo nell’Italia delle banane può essere tollerata”.
“Proprio così, perché invece di discutere di amicizie, il dibattito politico – prosegue il leader di Si – dovrebbe concentrarsi su quei numeri, in milioni di euro, del boom dell’export di #armi verso l’Arabia Saudita durante gli anni del suo governo, quelle armi che l’Onu dice esser poi finite in testa a innocenti civili yemeniti”.
“Chi si definirebbe orgogliosamente amico del Ministro della Difesa di un Paese che secondo l’Onu ha ucciso migliaia di civili innocenti con bombardamenti indiscriminati? Io non lo farei mai, anche se di certo non è illegale farlo”.
E c’è di più: in tutte le grandi Nazioni europee (quelli che a Renzi piace definire ‘democrazie mature’ quando gli fa comodo) è vietato ai parlamentari ricevere compensi o finanziamenti da paesi stranieri. In Italia non è così soltanto perché il Senato ha ‘dimenticato’ di approvare un regolamento che l’Unione Europea ci ha sollecitato più volte. “Quindi si, in Italia i compensi di Renzi sono in regola, ma solo perché è la legge italiana a ‘non essere in regola’, ad essere vergognosamente arretrata e manchevole.
Facciamo un dibattito serio e cambiamo queste leggi? Lo chiedo a quelli che a differenza di Italia Viva, sono liberi e pensanti, – conclude Fratoianni – come il Pd e il Movimento 5 Stelle. Usciamo dalle chiacchiere e facciamo i fatti. Solo così anche l’Italia potrà diventare una grande e forte ‘democrazia matura’.”
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