È all’apparenza un giorno come tutti gli altri per Ambra Anciani. Esce di casa come ogni mattina, s’incammina per andare a lavoro quando all’improvviso viene aggredita verbalmente e minacciata da un uomo: “Brutta putt*** di araba”, “ti ammazzo”, “troia”, “ti sparo”, con tanto di gesto, “tornatene nel tuo paese”.
Queste sono le frasi choc che Ambra si è sentita dire. Lei è una ragazza di 26 anni di San Daniele (Udine) molto apprezzata nell’ambito universitario e conosciuta come rappresentante degli studenti dell’Università di Udine, essendo la presidente del consiglio degli studenti e rappresentante al Dipartimento di scienze giuridiche.
Ma lei non è solo una studentessa, ma anche lavoratrice.
Proprio come riporta Udine Today, la ragazza stava andando nel bar il cui lavora martedì mattina quando è avvenuto il fatto.
La 26enne intorno le 11:20 dopo essersi incamminata a passo deciso per la fretta decide ad un certo punto di superare una coppia di signori sulla sessantina. “La signora deve aver capito che ero di fretta, così mi ha fatto cenno di sorpassarli ed io l’ho ringraziata per il gesto.
Mentre lei è stata molto cara, lui mi ha improvvisamente e sonoramente mandata a quel paese”.
A quel punto la ragazza ha chiesto spiegazioni e da lì sono partiti tutti gli insulti sessisti, parole razziste e minacce.
Tra questi anche “torna al tuo paese araba”, anche se Ambra non ha affatto origini arabe: suo padre è italiano mentre sua madre è somala.
Tuttavia è bastata la sua carnagione olivastra per affibbiarle l’etichetta da parte dell’uomo.
“La donna che era con lui dopo un po’ ha cercato di farlo smettere, e quando lui ha iniziato ad avanzare minacciosamente verso di me si è frapposta tra noi: se non fosse stato per lei credo mi avrebbe aggredita anche fisicamente”.
A quel punto la ragazza ha preso il cellulare per chiamare i carabinieri ma la coppia si era dileguata. Subito dopo il turno di lavoro Ambra ha denunciato tutto alle forze dell’ordine. “Ho anche parlato con il sindaco di San Daniele, dove ultimamente stanno sempre più frequentemente succedendo episodi spiacevoli, come la comparsa di svastiche e le dichiarazioni antisemite di un consigliere comunale. Io ho le spalle larghe e penso che denunciare sia sempre fondamentale”.
La ragazza ha ricevuto molto supporto soprattutto nel luogo di lavoro: “Quando ho incontrato il sindaco, una volta uscita dalla stazione dei carabinieri, gli ho raccontato quanto era accaduto perché vorrei ci fosse una presa di posizione chiara dell’amministrazione: c’è un clima d’odio che non mi piace e che si sta sempre più diffondendo anche a San Daniele del Friuli, dove ci sono sempre più episodi di xenofobia che stanno coinvolgendo la nostra comunità.
Io sono perfettamente consapevole di chi e cosa rappresento, mi voglio fare strumento di questa situazione, perché non se ne parla mai abbastanza”.