In Italia, da lunedì 26 aprile, si attuerà un piano lento e graduale per la riaperture delle attività economiche.
Il tutto ha suddiviso l’opinione pubblica in due blocchi: da una parte c’è chi avrebbe aspettato la riduzione del numero di casi Covid-19 giornalieri; dall’altra chi sostiene che questo “rischio calcolato” sia inevitabile.
Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts fa parte di quest’ultima categoria: “Apriamo in un contesto decisamente più favorevole di quello di alcune settimane fa. Siamo nella quinta settimana consecutiva di riduzione della diffusione del nuovo Coronavirus e fortunatamente osserviamo anche un calo della pressione sui servizi sanitari. Ovviamente, riaprendo, un pochino di ripresa dei casi potrà esserci, però come ha detto il presidente del Consiglio stiamo adottando una strategia graduale e progressiva, per ripristinare attività economiche e sociali rispetto alle quali vi era un’importante sofferenza del Paese a tutti i livelli”.
“L’obiettivo è di riaprire per non chiudere più, per questo sono importanti gradualità e progressività. Senza queste caratteristiche il rischio di dover tornare indietro aumenterebbe – ha sottolineato – Rischieremo di meno se ognuno di noi farà la sua parte nel rispettare le regole che ormai tutti conoscono”.
In Italia ci sono ancora tanti casi, intorno ai 15mila al giorno “Però – ha precisato Locatelli – abbiamo un Rt in calo e l’incidenza scende. Neanche una Regione ha più di 250 casi settimanali per 100mila abitanti. Nelle prossime settimane, dovremo essere tempestivi nel valutare se c’è un cambiamento della situazione epidemiologica, per prendere eventuali interventi correttivi. Oggi abbiamo somministrato il vaccino all′84% degli ultra ottantenni, il 55% dei quali ha ricevuto due dosi. Nella fascia 70-79 il primo dato è vicino al 50% e tra i 60 e i 69 siamo sopra al 20. Queste fascia di età sono le più colpite in modo grave dal virus”.
Sul coprifuoco rimasto alle 22 ha detto: “Fissare un’ora di restrizione di movimento è una strategia prudenziale per mantenere una situazione di controllo dei contatti sociali che possono avvenire la sera ed essere connotati da un particolare profilo di rischio. Poi la decisione del governo potrà essere rivalutata nelle prossime settimane alla luce dell’evoluzione del quadro epidemiologico”.
All’inizio in Italia AstraZeneca era indicato per gli under 55, ora, come Johnson&Johnson, per gli over 60. “Si è agito per tutelare al massimo coloro che vengono vaccinati. Non dobbiamo mai dimenticarci – ha spiegato il presidente del Consiglio superiore di sanità – che ci stiamo confrontando con una situazione nuova. Non devono né sorprendere né sconcertare eventuali aggiustamenti di tiro. Anzi vanno letti in modo opposto: come dimostrazione di flessibilità e di adeguamento alle evidenze. E, comunque, oltre i 60 anni è stato indicato un uso preferenziale, nessuno ha detto che non si possano ricevere anche sotto quell’età”.
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