Draghi e la parità di genere: dagli asili a una certificazione per ogni azienda

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza spinge l'acceleratore sulla parità di genere individuandola come una priorità trasversale.

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27 Aprile 2021 - 07.20


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Cosa è la certificazione per la parità di genere in azienda? Si tratta di un meccanismo di premialità per le assunzioni al femminile (e dei giovani) nel pubblico come nel privato, la promozione dello studio delle materie scientifiche da parte delle ragazze, e poi asili nido, strumenti per la cura dei più deboli, sostegno all’imprenditorialità femminile. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza spinge l’acceleratore sulla parità di genere individuandola come una priorità trasversale a tutte le 6 missioni che ne formano l’ossatura, da quella sulla digitalizzazione e innovazione, alla transizione ecologica, alle infrastrutture, istruzione e ricerca, all’inclusione, alla salute.

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Soldi e strumenti nella consapevolezza che una migliore digitalizzazione, infrastrutture più efficienti, livelli di assistenza garantiti, creino quelle condizioni di base per permettere alle donne di alleggerirsi da oneri che tradizionalmente pesano sulle loro spalle e che le limitano sotto il profilo occupazionale.

“Il Piano interviene sulle molteplici dimensioni del divario di genere e si inserisce nel percorso di riforma avviato con il Family Act” spiega il premier Mario Draghi alle Camere annunciando l’avvio entro il mese di giugno della Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026 che sarà articolata su 5 direttive: lavoro, reddito, competenze, tempo, potere.

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Due i capitoli con i maggiori interventi diretti: quello dedicato all’istruzione e quello sull’occupazione. Nella missione 4 sono infatti previsti 4,6 miliardi per la realizzazione di circa 228 mila posti negli asili, ai quali si aggiungono 960 milioni per migliorare i servizi nelle mense, un potenziamento che, si spiega “fornisce un concreto supporto a una piena libertà di scelta ed espressione della personalità da parte delle donne”. Il piano interviene però non solo a sostegno delle donne ma punta sulle ragazze con 1 miliardo destinato a favorire l’accesso alle competenze STEM con particolare riferimento alle pari opportunità; un programma nel quale sono coinvolte 370.000 classi ed almeno 2 milioni di studentesse (entro l’Anno accademico 2024/25).

Sul fronte dell’occupazione, nella missione 5, il Pnrr poi introduce un’altra importante novità annunciando un intervento normativo per introdurre clausole per l’occupazione di donne e giovani nell’esecuzione di progetti del Recovery. Nei bandi di gara, cioè, ci saranno vincoli per condizionare l’esecuzione dei progetti all’assunzione di giovani e donne, anche per il tramite di contratti di formazione/specializzazione Un intervento di 400 milioni, è poi dedicato a favore dell’imprenditoria femminile.

La parità di genere in azienda comunque avrà un sistema di certificazione ufficiale: per realizzarlo è prevista una dotazione di 10 milioni di euro.

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