Si chiama Marco Gervasoni ed è il professore romano dell’Università del Molise perquisito nell’ambito dell’indagine per minacce a offese al presidente della Repubblica Sergio Mattarella dai carabinieri del Ros del Reparto Anticrimine, coordinati dal procuratore capo Michele Prestipino con i pm Eugenio Albamonte e Gianfederica Dito.
Storico e saggista, già direttore scientifico della Fondazione Craxi, Gervasoni insegna Storia contemporanea all’università del Molise. Nei mesi scorsi era finito nella bufera mediatica per un tweet sulla vicepresidente della Regione Emilia Romagna Elly Schlein che gli costò anche un rinvio alla Commissione etica da parte del Senato accademico dell’ateneo.
“Ma che è, n’omo?”, il commento di Gervasoni alla copertina de ‘L’Espresso’ dedicata alla Schlein che gli costò a settembre 2020 una pioggia di critiche.
Il professore allora si difese sostenendo che il suo era un “esperimento sociale”: “Si possono fare commenti sul fisico della Meloni, di Salvini, Trump e Berlusconi. Mentre non è consentito farlo su esponenti di sinistra. Lo abbiamo visto molte volte. Ho pensato quindi di fare questo piccolo esperimento dopo aver visto l’interessante copertina de ‘L’Espresso’, che giocava sull’immagine mascolina di Schlein, la quale è stata più volte definita gender fluid”, disse il docente all’epoca dei fatti.
In precedenza, nel settembre 2019, un altro tweet gli era costato l’interruzione del rapporto con la Luiss, dove insegnava – a contratto – Storia comparata dei sistemi politici: “Ha ragione Giorgia Meloni, la nave va affondata. Quindi Sea Watch bum bum, a meno che non si trovi un mezzo meno rumoroso” la frase ‘incriminata’.
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