Il virologo Maga: "Emergenza quasi alle spalle, normalità in autunno"

Il direttore dell'l'Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia: "La vaccinazione è l'elemento fondamentale; il caldo, poi, renderà meno efficiente la trasmissione del virus"

Giovanni Maga, direttore dell'l'Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia
Giovanni Maga, direttore dell'l'Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia
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24 Maggio 2021 - 17.28


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In questi giorni non si è fatto altro che parlare dei dati incoraggianti riguardo l’epidemia da Coronavirus in Italia.
Il virologo Giovanni Maga, direttore dell’l’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia ha voluto però specificare quanto sia stata importante la campagna vaccinale in tutto questo e quanto continuerà ad esserlo.
Ci sono Paesi dove ancora la situazione non è affatto sotto controllo. In Italia e, in generale, in Europa, la situazione è migliore, grazie anche alla campagna vaccinale che è la vera chiave di volta. Possiamo dire però che, almeno nei nostri confini, ci stiamo lasciando alle spalle il periodo di emergenza”. 
“Difficile – ha continuato Maga – dire quando saremo completamente nella normalità. Forse già con il prossimo autunno, se riusciremo ad avere una copertura vaccinale, come sembra possibile, in grado di garantire una circolazione molto bassa del virus, gestibile senza bisogno di misure emergenziali. Ma prima di vedere la fine della pandemia a livello globale credo che ci vorrà tempo. Per farlo serve vaccinare proprio tutti. E sappiamo che questo è un compito per nulla facile”
Il caldo ci aiuta ma decisivo è vaccinare
“Sappiamo che i coronavirus, in generale, hanno una circolazione fondamentalmente stagionale. Il loro periodo di massima circolazione è tra ottobre e aprile, approssimativamente. Ma questo con cui abbiamo a che fare è un nuovo coronavirus, che ha avuto una diffusione mondiale e una circolazione così diffusa che l’elemento ‘stagione’ non riesce ad avere un impatto decisivo. È un fattore, non è tutto”. 
Ha poi spiegato: “È chiaro che nelle fasce a clima temperato, non quindi le fasce equatoriali o i tropici, un po’ come succede per l’influenza, la combinazione di particolari temperature e umidità rendono meno efficiente la trasmissione del virus. Dunque, se la trasmissione è molto bassa, come è successo l’anno scorso perché uscivamo da un lockdown strettissimo, la stagione calda è un ulteriore aiuto.
Quest’anno abbiamo la vaccinazione, che è l’elemento fondamentale all’origine dei dati positivi che abbiamo. Ci sarà dunque anche un contributo della stagione, ma non dobbiamo pensare che possa essere l’elemento che cambierà definitivamente il quadro. Anche perché la stagione finisce e noi dobbiamo prepararci al prossimo autunno-inverno arrivando ad avere la protezione della popolazione con i vaccini”.

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