Il gestore della funivia Nerini al gip: "La sicurezza non è mia competenza"

Il legale Pantano: "Non aveva nessun interesse a non riparare la funivia. Meglio adesso che in alta stagione"

La strage del Mottarone
La strage del Mottarone
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29 Maggio 2021 - 15.41


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Alla fine c’è uno che ammette e gli altri due che rimpallano le accuse. Come se alla fin fine la tragedia non fosse colpa degli uomini ma della forza di gravità.

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 Luigi Nerini, gestore della funivia, secondo il suo avvocato Pasquale Pantano ha spiegato al gip: “Per legge erano Tadini e Perocchio a doversene occupare”.

E ha spiegato che suo compito è occuparsi degli “affari della società” e che “non aveva nessun interesse a non riparare la funivia”. E ancora: “Non potevo fermare io la funivia”.

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L’avvocato sulla sicurezza



“Non dite che ha risparmiato sulla sicurezza, la sua attività si è svolta in piena trasparenza. Sapeva del problema al sistema frenante ma anche che era stata chiamata per due volte la manutenzione, non è Nerini che può fermare la funivia”.
Ha aggiunto l’avvocato Pasquale Pantano difensore di Luigi Nerini gestore dell’impianto della funivia del Mottarone, interviene al termine dell’udienza di convalida del fermo dopo l’incidente di domenica che ha causato la morte di 14 persone. Nerini avrebbe avuto più interesse a bloccare ora la funivia per fare dei lavori, “piuttosto che in alta stagione” quindi per il difensore non avrebbe agito per interessi, come sostenuto dalla procura di Verbania.

 

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