La Fondazione Gimbe ci dà buone notizie: crollano i ricoveri e calano i decessi
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La Fondazione Gimbe ci dà buone notizie: crollano i ricoveri e calano i decessi

C'è però un elemento che preoccupa: oltre 3,3 milioni di over 60 sono ancora senza copertura vaccinale

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3 Giugno 2021 - 12.50


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Crollo dei ricoveri in ospedale (-27,6%) e calo dei decessi (-28,3%). Lo afferma la fondazione Gimbe nel consueto monitoraggio settimanale sull’andamento dell’epidemia del Covid-19 in Italia. Gimbe rileva che nella settimana 26 maggio-1 giugno 2021, rispetto alla precedente, c’è stata un’ulteriore diminuzione di nuovi casi (-27,4%) e dei casi attualmente positivi (-15,8%). In netto calo anche il numero delle terapie intensive (-25,2%).

“Da 11 settimane consecutive si conferma il trend in discesa dei nuovi casi – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – sia per la ridotta circolazione del virus, come dimostra la riduzione del rapporto positivi/casi testati, sia per la diminuzione dell’attivita’ di testing. Da metà aprile sono in costante calo anche i decessi, che nell’ultima settimana si attestano in media poco sopra i 100 al giorno”.

Il calo dei nuovi casi settimanali si conferma in tutte le Regioni, ad eccezione di un aumento percentuale in Molise, irrilevante in valore assoluto. “Grazie alle coperture vaccinali di anziani e fragili – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – continua il progressivo svuotamento degli ospedali. L’occupazione dei posti letto Covid a livello nazionale si attesta al 10% in area medica e all’11% in terapia intensiva, con tutte le Regioni sotto le soglie di allerta”.

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Nel dettaglio, dal picco del 6 aprile i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 6.192 (-78,9%) e quelli in terapia intensiva da 3.743 a 989 (-73,6%). Scende meno rapidamente la curva delle persone in isolamento domiciliare: dal picco del 28 marzo si sono ridotte da 540.855 a 218.570 (-59,6%). “Gli ingressi in terapia intensiva – spiega Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – scendono da 9 settimane con una media mobile a 7 giorni che si attesta a 36 ingressi/giorno”.

In questa fase di diminuita circolazione del virus e allentamento della pressione sugli ospedali si rilevano due criticità: da un lato la riduzione dell’attività di testing che attesta la rinuncia al tracciamento dei casi, dall’altro una rilevante eterogeneità regionale nell’attività di sequenziamento. Nel dettaglio: il numero di persone testate settimanalmente, stabile sino alla prima decade di maggio, si è ridotto nelle ultime 3 settimane da 662.549 a 439.467 (-33,7%).

“Purtroppo – osserva Cartabellotta – i criteri per conquistare e mantenere la zona bianca, introdotti con il dl 18 maggio 2021 n. 65, disincentivano le Regioni a potenziare le attività di testing e a riprendere il tracciamento, proprio nel momento in cui i numeri del contagio permetterebbero di utilizzare un’arma mai adeguatamente utilizzata”. 

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Al 2 giugno le forniture vaccinali del II semestre risultano sotto di almeno 15 milioni di dosi. E 3,3 milioni di over 60 sono ancora senza copertura.  Il 40,3% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (n. 23.852.541), precisa Gimbe, e il 20,7% ha completato il ciclo vaccinale (n. 12.294.543). Considerato che le Regioni stanno utilizzando la quasi totalità delle dosi a disposizione, il mancato decollo delle consegne condiziona il numero di somministrazioni, ormai stabili da un paio di settimane con la media mobile a 7 giorni che ha raggiunto 500 mila inoculazioni/die. L’81,5% degli over 60 ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, con alcune differenze regionali: se Puglia, Umbria, Lazio, Lombardia, Veneto e Molise superano l’85%, la Sicilia resta ancora sotto il 70%.

Nel dettaglio:
– Fascia over 80: degli oltre 4,4 milioni, 3.736.001 (83,4%) hanno completato il ciclo vaccinale e 386.742 (8,6%) hanno ricevuto solo la prima dose.
– Fascia 70-79 anni: degli oltre 5,9 milioni, 2.109.513 (35,4%) hanno completato il ciclo vaccinale e 2.884.265 (48,4%) hanno ricevuto solo la prima dose.
– Fascia 60-69 anni: degli oltre 7,3 milioni, 2.136.231 (28,7%) hanno completato il ciclo vaccinale e 3.325.680 (44,7%) hanno ricevuto solo la prima dose.
– Soggetti fragili e loro caregiver: per questa categoria i dati non sono piu’ disponibili, in quanto dal 28 maggio nel repository ufficiale le somministrazioni vengono rendicontate esclusivamente per fascia d’età

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“Mentre iniziano a salire le coperture nelle fasce d’età 50-59 e 40-49 anni – precisa Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – sono ancora oltre 3,3 milioni gli over 60 ad elevato rischio di ospedalizzazione e decesso che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose di vaccino”. Piu’ precisamente l’8% degli over 80 (n. 357.683), il 16,3% della fascia 70-79 (n. 971.466) e il 26,6% della fascia 60-69 anni (n. 1.979.297).
“Il netto miglioramento del quadro pandemico – conclude Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – se da un lato attesta il successo del ‘rischio ragionato’, dall’altro richiede che il prudente ottimismo sia accompagnato da una strategia condivisa tra Governo e Regioni per garantire l’irreversibilita’ delle riaperture”.

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