Era riuscita a laurearsi dall'ospedale: muore pochi giorni dopo ragazza affetta da distrofia muscolare

Alessia Genovese, ragazza di 25 anni, aveva conseguito la Laurea nonostante avesse perso l'uso della parola. Era malata fin da bambina

Alessia Genovese
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21 Giugno 2021 - 11.59


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Potrebbe essersene andata almeno con la gioia di aver raggiunto un obiettivo per cui ha lottato fino alla fine.

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Fin da bambina era affetta da distrofia muscolare ma ciò non le aveva impedito di coronare un sogno: laurearsi in Lingue con 98/110, pur se da un letto d’ospedale, quello del Cto di Torino, dov’era ricoverata da un anno e mezzo e nonostante avesse perso l’uso della parola.

Ma pochi giorni dopo aver raggiunto questo traguardo il cuore di Alessia Genovese, 25 anni, ha smesso di battere. “Era un’anima pura, ho il cuore affranto, stretto in una morsa atroce di dolore inconsolabile”, ha detto la madre Patrizia Todaro.

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Alessia Genovese era ricoverata da un anno e mezzo a causa di una rara e grave distrofia muscolare, tetraparesi e afasia. Un anno di cardiorianimazione e poi ancora in Rianimazione al Cto e infine all’Unità Spinale Unipolare della Città della Salute di Torino.

Più volte vicino alla morte per sepsi insufficienza renale allostasi, si era laureata in Lingue all’Università di Torino con 98/110. Proprio lei alla quale il danno cerebrale aveva tolto l’uso della parola: la sua salute e il suo futuro erano incerti, considerata la grave cerebrolesione, ma è stata un esempio per tutti perché innamorata della vita.

Alle spalle un lungo percorso di terapie, ospedali, cure. Nel 2020, a seguito di grave scompenso cardiaco in cardiomiopatia dilatativa, viene trapiantata di cuore, presso la Cardiochirurgia universitaria dell’ospedale Molinette di Torino, diretta da Mauro Rinaldi.

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Ma arrivano numerose complicanze: insufficienza renale, Sindrome di Gilbert, difficoltà a trovare un farmaco antirigetto efficace ed è colpita da tromboembolia cerebrale con tetraparesi ed afasia.

Resta circa un anno tra cardiochirurgia e cardiorianimazione, poi il traferimento alla Neurorianimazione, diretta da Maurizio Berardino, dell’ospedale Cto, per grave cerebrolesione acquisita.

A marzo 2021 arriva nel reparto di Recupero e riabilitazione funzionale dell’Unità Spinale Unipolare dell’ospedale Cto, diretto da Maurizio Beatrici.

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Prima del trapianto di cuore, l’incontro casuale con Alberto Angela, che la incoraggiò a seguire i suoi sogni anche attraverso un video pubblicato sulle sue pagine social.

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