Cala l'indice Rt, ma cresce l'incidenza: ecco tutti i dati Covid in Italia

Sono dieci le regioni a rischio moderato. L'indice Rt in una settimana passa da 1,1 a 1,01, l'incidenza da 74 a 77 abitanti ogni 100mila

Dati Covid in Italia
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27 Agosto 2021 - 10.19


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Resta sotto controllo l’attacco della variante Delta: in peggioramento alcuni parametri, in miglioramento altri.

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Scende, seppur di poco, l’indice di trasmissibilità del coronavirus in Italia. Secondo il monitoraggio settimanale di Istituto superiore di sanità e ministero della Salute, il valore Rt passa da 1,1 della scorsa settimana a 1,01.

L’ulteriore ribasso conferma una tendenza in atto già da alcune settimane. Lieve aumento invece per l’incidenza nazionale, con 77 casi ogni 100mila abitanti per il periodo 20-26 agosto, rispetto ai 74 casi di 7 giorni prima.

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Rischio moderato per 10 Regioni – Sono 10 Regioni e le province autonome che risultano classificate a rischio moderato nel monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute e la Sicilia, che dovrebbe diventare gialla da lunedì, è classificata a rischio moderato ma con “un’alta progressione di escalation nei prossimo 30 giorni”.

Le restanti 11 Regioni risultano classificate a rischio basso. Oltre la Sicilia che ha superato le soglie per i ricoveri (19.4%) e le intensive (12.1%), il rischio moderato riguarda Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Piemonte, Trento, Puglia, e Valle d’Aosta.

Nessun ente locale sopra la soglia critica – Nessuna Regione/PA supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in aumento al 5,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in aumento da 423 (17/08/2021) a 504 (24/08/2021).

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Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta al 7,1%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 3.472 (17/08/2021) a 4036 (24/08/2021).

Opportuno tracciamento e contenimento casi – La circolazione della variante delta è ormai largamente prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione Europea ed è associata a un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in altri paesi con alta copertura vaccinale. Una più elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità. .

Pertanto “è opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale”, spiega l’Istituto superiore di sanità.

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