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Anche Papa Francesco sta spendendo tutte le sue energie per invocare equità e giustizia sociale per la distribuzione dei vaccini a tutti i Paesi del Mondo.
Papa Francesco chiede “in nome di Dio ai grandi laboratori che liberalizzino i brevetti dei vaccini. Compiano un gesto di umanità e permettano che ogni Paese, ogni popolo, ogni essere umano abbia accesso al vaccino”. Nel suo messaggio all’incontro dei Movimenti popolari, il Santo Padre fa un appello a cambiare “i nostri modelli socio-economici, affinché abbiano un volto umano, perché tanti modelli lo hanno perso”.
Papa Francesco chiede “in nome di Dio ai grandi laboratori che liberalizzino i brevetti dei vaccini. Compiano un gesto di umanità e permettano che ogni Paese, ogni popolo, ogni essere umano abbia accesso al vaccino”. Nel suo messaggio all’incontro dei Movimenti popolari, il Santo Padre fa un appello a cambiare “i nostri modelli socio-economici, affinché abbiano un volto umano, perché tanti modelli lo hanno perso”.
Ai governi, Papa Francesco ha chiesto di muoversi verso l’introduzione di un salario universale e della riduzione della giornata lavorativa, cosicché, lavorando meno, più gente possa avere accesso al lavoro. “Un reddito minimo o salario universale, affinché ogni persona in questo mondo possa accedere ai beni più elementari della vita”.
Il Santo Padre ha poi ribadito che è “compito dei governi stabilire schemi fiscali e redistributivi affinché la ricchezza di una parte sia condivisa con equità”.
Il Santo Padre ha poi ribadito che è “compito dei governi stabilire schemi fiscali e redistributivi affinché la ricchezza di una parte sia condivisa con equità”.
“In questo tempo sono successe molte cose, tante sono cambiate – ha concluso il Papa – si tratta di cambiamenti che segnano punti di non ritorno, punti di svolta, crocevia in cui l’umanità è chiamata a scegliere. Occorre che il mondo intero trovi momenti per riflettere, discernere e scegliere. Perché ritornare agli schemi precedenti sarebbe davvero suicida e, se mi consentite di forzare un po’ le parole, ecocida e genocida”.