Non si vergognano a lanciare illazioni e a dare una lettura della sconfitta alle elezioni locali come risultato di un ‘complotto’.
C’è stata strategia della tensione nella gestione dell’ordine pubblico il 9 ottobre di fronte agli eventi culminati nell’assalto alla sede Cgil? “La gestione della piazza di quel sabato mattina è stata molto simile alle modalità usate negli anni ’70, che ho vissuto personalmente. Può essere accaduto per colpevole superficialità o per cinico disegno. La realtà non cambia perché è accaduto”.
Lo ha detto Fabio Rampelli, vice presidente della Camera (Fdi), a Radio Radio, ossia la radio che ha lanciato Michetti.
”L’impressione -ha aggiunto- è che si vogliano far deflagrare certi episodi di violenza o di nostalgismo ideologico in campagna elettorale per avere due risultati: il primo compattare gli elettori di sinistra, che non si ritrovano più nel Pd perché ha abbandonato la causa dei lavoratori e dei più deboli schierandosi con poteri forti, banche, finanza ed eurocrazia. Di fronte alla conseguente disaffezione, quando si chiama la battaglia contro il pericolo fascista, questo elettorato corre alle urne, si tura il naso e vota chiunque gli venga proposto dal Pd. L’altro effetto è quello di trasformare gli avversari, in questo caso Giorgia Meloni ed Enrico Michetti, in mostri. A pochi giorni dal voto diventiamo tutti impresentabili e non c’è più il tempo per dimostrare il contrario. Michetti, persona competente, solidale e inclusiva, è stato trasformato in un pericoloso antisemita e protonazista”.
”Ecco, il combinato disposto di questi due effetti ha prodotto il risultato clamoroso del 60 a 40% in favore del candidato di sinistra. Fermo restando che auguro a Roberto Gualtieri sindaco di Roma e quindi anche mio sindaco, di fare bene il suo lavoro. Contrasterò -ha concluso- con tutte le forze le decisioni che contrasteranno con le mie idee, ma lo sosterrò con tutte le mie forze quando cercherà di costruire il bene comune per la nostra comunità”.
Al di là di frasi miserevoli che si basano non su fatti ma su illazioni non dimostrabili, Michetti è stato accusato di antisemitismo non per l’assalto alla Cgil ma per le scempiaggini che scriveva proprio sul sito di Radio Radio: tant’è che dopo aver cercato di negare si è dovuto scusare.
E poi il giochino di ipotizzare anche la ‘superficialità’ e poi far discendere tutto il ragionamento sposando l’intenzionalità.
Così la destra post-missina cerca di diventare presentabile?
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