L’affossamento del ddl Zan appartiene ad una della pagine più buie della storia del Paese attirando su di sé un mal contento generale e non solo della comunità lgbtqia. Alcune centinaia di persone hanno partecipato al sit-in stradale davanti alla sede del Coordinamento di Italia Viva di Firenze per protestare “sull’affossamento” del Ddl Zan. “La misura è colma oltre ogni limite – ha detto il presidente dell’associazione promotrice ‘Love my way’ Marco Filippini -. Gli applausi che hanno seguito l’affossamento del Ddl Zan hanno declassato il Senato a un salottino degno di un talk show di infimo livello. Siamo indignati e indignate dal trattamento che i rappresentanti politici di questo Paese hanno riservato ai diritti delle persone Lgbqtiqa”, inoltre “Renzi ha mancato di rispetto a tutta la comunita’ Lgbtiqa non presentandosi neanche in aula. Questo, per il leader che ha promosso le unioni civili, è imperdonabile.
Certo, Italia Viva non è l’unica forza responsabile, ma a nostro avviso è quella che più ha contribuito, tra i partiti non di destra, al fallimento che abbiamo assistito”.
Durante la protesta sono scesi in strada due esponenti di Iv, il coordinatore cittadino di Italia Viva Francesco Grazzini e il dirigente cittadino del partito Marco Ricci: si sono verificati alcuni momenti di tensione verbale, con Grazzini e Ricci che cercavano di spiegare la posizione di Iv. Qualcuno dei manifestanti avrebbe alzato la voce e i due esponenti del partito di Renzi sono poi tornati via.
“L’Italia – hanno precisato gli organizzatori dell’associazione ‘Love my way’ – rimane un paese omolesbobitransfobico, misogino ed abilista. Ha vinto l’ipocrisia, ha vinto l’odio, ha vinto l’omolesbobitransfobia.
Siamo stanchi, siamo davvero stanchi di chi crede di poter giocare sulle nostre vite, sul nostro dolore, sulla nostra sofferenza per mera convenienza politica”.
Il ritrovo era stato in piazza Savonarola, poi i manifestanti si sono spostati in via Fra Bartolommeo mettendosi proprio sotto la sede fiorentina di Italia Viva.
Quando Ricci e Grazzini sono usciti dalla sede di Italia Viva e sono scesi in strada per incontrare i manifestanti, hanno iniziato a spiegare la posizione del partito sul Ddl Zan. “Siete venuti a protestare nel posto sbagliato, nel luogo sbagliato, siete venuti da un partito che ha votato a favore del Ddl Zan. C’è un enorme equivoco di fondo”, hanno detto Ricci e Grazzini. Ma i manifestanti hanno fortemente contestato i due. C’è chi ha alzato la voce e c’è stata pure qualche offesa, qualcuno tra la folla ha anche gridato verso di loro la parola ‘Fascisti’. Ricci e Grazzini hanno continuato a parlare con calma, ma quando hanno compreso la difficoltà di dialogare in quelle condizioni hanno deciso di rientrare nella sede del partito di cui è leader Matteo Renzi.
Protesta a Firenze Lgbtq alla sede di Italia Viva: "Renzi colpevole"
L'associazione 'Love my way': " Siamo indignati e indignate dal trattamento che i rappresentanti politici di questo Paese hanno riservato ai diritti delle persone Lgbqtiqa"
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30 Ottobre 2021 - 16.18
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