A causa della pandemia di Covid-19, ci saranno ancora diverse restrizioni per poter viaggiare, sia nel nostro Paese sia all’estero.
Lo strumento indispensabile sarà il Green pass, che il governo pensa di mantenere obbligatorio per svolgere la maggior parte delle attività fino a giugno.
Lo stato di emergenza, in scadenza il 31 dicembre, potrebbe invece essere prorogato fino a marzo e questo comporta, ad esempio, la possibilità di limitare il turismo dall’Italia verso Paesi ad alto rischio pandemico. Dunque, cosa sarà possibile fare nelle ferie natalizie?
Per gli alberghi, come ricorda Il Messaggero, il problema dei turisti è limitato. Gli hotel non hanno, infatti, l’obbligo di chiedere la certificazione verde agli ospiti, salvo che per pranzare o cenare nei casi in cui la struttura preveda la possibilità di ricevere al suo interno anche ospiti esterni. Altra questione sono le piste da sci, dove invece il Green pass è obbligatorio per accedere agli impianti di risalita.
Per quanto riguarda le vacanze all’estero è necessario controllare frequentemente le liste stilate dal ministero degli Esteri e della Salute. Ad oggi tra i Paesi per cui non sono previste limitazioni sugli spostamenti sia in entrata che in uscita figurano per esempio Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Svizzera. Per quanto riguarda chi arriva o torna dai Paesi dell’Elenco D, che oltre a Stati Uniti e Regno Unito ospita tra gli altri Australia, Canada, Cile, Giappone e Israele, non è previsto l’obbligo di isolamento fiduciario di cinque giorni per chi esibisce un tampone negativo effettuato nelle72 ore prima e il certificato vaccinale. Per i Paesi citati nell’elenco E, ossia gli Stati non indicati nelle altre liste, gli spostamenti in entrata e in uscita sono autorizzati solo per determinate motivazioni, ma non per turismo.
La possibile proroga del Green pass rientra nel piano del governo per convincere gli italiani a vaccinarsi e poter ridurre così le restrizioni. Per il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, è necessario arrivare a una quota di vaccinati pari al 90% della popolazione prima di poter iniziare ad attenuare le principali misure anti-Covid. Al momento circa l’83% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, mentre l’86% ha ricevuto almeno una dose.
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globalist Modifica articolo
3 Novembre 2021 - 08.45
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