Costa: "Valutiamo anche noi l'obbligo vaccinale per chi è a contatto con il pubblico"

Il sottosegretario alla Salute: "Penso alle forze dell'ordine ed agli operatori della grande distribuzione, ma al momento opportuno"

Andrea Costa
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19 Novembre 2021 - 15.40


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Lo scenario europeo che si sta delineando nelle ultime settimane sembra essere preciso: il Covid sta avanzando inesorabilmente in Europa e ,seppur in modo ancora flebile, anche in Italia. E allora si pensa a tutte le possibili soluzioni. A tal proposito, il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ai microfoni di ‘Radio anch’io’ su Rai Radio 1 ha parlato dell’obbligo vaccinale su chi è a contatto con il pubblico.

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“Siamo stati il primo Paese in Europa a introdurre l’obbligo vaccinale” contro Covid 19 “per i sanitari e io non escludo di poter fare una riflessione e valutare se è opportuno introdurre l’obbligo per altre categorie che hanno un contatto costante con il pubblico, le forze dell’ordine, coloro che operano nella grande distribuzione”.

“Ci possono essere dei criteri – ha affermato -, ma sono tutte valutazioni che dobbiamo fare al momento opportuno. E io credo che, pur attenzionando i dati, pur continuando a usare il senso di responsabilità, dobbiamo guardare al futuro con fiducia”. Per ora “l’appello che dobbiamo fare è di continuare a osservare le regole”, ha spiegato.

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Su eventuali nuove restrizioni, “credo che dobbiamo monitorare con attenzione settimana per settimana quelli che sono i dati. Ad oggi complessivamente i dati riferiti alle terapie intensive e agli ospedalizzati sono ancora tutto sommato positivi e ci permettono un controllo, dopo di che valuterei”, risponde Costa sulla sollecitazione da parte delle Regioni che, visti i contagi da Covid 19 in crescita, chiedono di prendere decisioni in tempi brevi riguardo a eventuali divieti per i non vaccinati.

Unica regione da “attenzionare” è il Friuli Venezia Giulia che “ha dei parametri più critici rispetto ad altre regioni”, ha sottolineato Costa. “Io credo che la valutazione dobbiamo farla qualora ci fosse il passaggio in zona arancione, perché è quello che cambia le regole e che introduce in automatico alcune restrizioni”.

Comunque “con le Regioni – ha ricordato il sottosegretario – c’è sempre stata la massima collaborazione e la massima condivisione. Anche gli attuali criteri per determinare il cambio di colore di regione furono cambiati proprio su sollecitazione delle Regioni, quindi da parte nostra – ha assicurato – massima disponibilità”.

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Sul fronte scolastico, intanto, “abbiamo previsto regole, rimodulandole, cercando di favorire la scuola in presenza” e “i dati attualmente ci consentono di continuare su questa strada”, replica Costa al pressing dei presidi che spingono per un ritorno alla Dad in caso di un solo positivo in classe.

“L’obiettivo del Governo – ha chiarito Costa – è quello di limitare il più possibile la didattica a distanza, nella consapevolezza che c’è bisogno che i nostri ragazzi frequentino le scuole in presenza. Non dobbiamo dimenticare – sottolinea il sottosegretario – che rispetto allo scorso anno siamo di fronte a uno scenario completamente diverso: abbiamo l’85% dei vaccinati, abbiamo una situazione decisamente migliore e mi pare che anche i dati rispetto ad altri Paesi mettano in evidenza come la scelta dell’Italia di avviare un percorso prudente e graduale ad oggi sta fornendo dei dati certamente più positivi”.

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