A Bologna c’è una grave carenza di posti letto negli ospedali a causa del Covid: L’Ausl ha deciso di aggiungerne 82 a quelli attualmente disponibili, 24 al Maggiore, 36 all’ospedale di Vergato e 22 nella struttura privata di Villa Erbosa. “Aumentiamo sullo zoccolo di domanda che ora c’è di più e cioè la degenza ordinaria di bassa intensità”, spiega il direttore generale Paolo Bordon. Ad oggi la dotazione è di 130 posti letto di degenza ordinaria, 49 di bassa intensità e 26 di terapia intensiva. In area critica l’età media è di 64 anni e si tratta di persone “prevalentemente non vaccinate”, riferisce Bordon. In area ordinaria, invece, l’età media è di 75 anni e mezzo “e ci sono anche parecchi vaccinati, ma si tratta di persone anziane e vaccinatesi molto tempo fa”, continua il direttore. A partire da questa situazione, gli 82 posti in più saranno inseriti gradualmente, da domani e fino a martedì della prossima settimana. “Negli ultimi giorni dal punto di vista dei ricoveri abbiamo avuto aumento. Mentre parliamo abbiamo 193 persone ricoverate nella rete degli ospedali”, continua Bordon. La scorsa settimana si è registrato un saldo di 29 degenti in più, quella precedente di 24 “quindi purtroppo c’è un’escalation e quindi anche questa settimana ci aspettiamo dei numeri in più”: potrebbero essere una cinquantina, ipotizza Bordon. “Probabilmente non siamo ancora vicini al picco, però l’Rt è a 1,09 quindi con una leggera flessione rospetto all’1,18 precedente e sono tutti segnali che leggiamo con attenzione”. Ormai i nuovi contagi sono “stabilmente sui 200” al giorno, aggiunge il direttore: oggi 221, il numero più alto da maggio. Incidono le scuole, ma sono i contesti familiari quelli prevalenti.
“Per fortuna non è una crescita esponenziale ma ordinata”, sintetizza Bordon, quindi “al momento è sotto controllo, però sappiamo cosa sta avvenendo in altri Paesi europei dove c’è una forte preoccupazione e un forte impatto anche sulle terapie intensive”. Cosa che a Bologna non si sta vedendo, segnala il direttore, perchè la crescita delle intensive non è proporzionale all’aumento generale. Anche per questo, Bologna al momento non rischierebbe la zona gialla: l’occupazione delle terapie intensive è bassa è di ricoveri complessivi “ne abbiamo gestiti fino a 1.400”, ricorda Bordon, quindi “sette volte di più di quelli attuali”.
Al momento, comunque, “l’esigenza di letti in ordinaria di bassa intensità è la necessità più alta”, spiega Bordon, senza dimenticare l’impegno preso con la Regione sulla necessità di “non interrompere, anzi implementare, la risposta sulle attività rallentate nelle precedenti ondate, in particolare quelle chiruguche che erano rimaste indietro”: la difficoltà, quindi, ora è trovare il giusto “equilibrio” tra le crescenti esigenze Covid e le altre. Tenendo conto di ciò, “dobbiamo sempre essere in anticipo di uno o due giorni sul cammino” della pandemia, afferma il direttore dell’Ausl. Per questo, a partire da domani comincerà l’apertura di altri 24 posti letto (a blocchi di otto) al decimo piano del Maggiore, spiega Giuliana Fabbri, direttrice del Presidio unico ospedaliero dell’Ausl. A Vergato invece “la disponibilità del prersonale infermieristico c’è già da sabato, stiamo lavorando sulle risorse mediche che ovviamente sono sempre un punto critico- continua Fabbru- per cui già dal fine settiamana si dovrebbe iniziare con un blocco di 10-12 letti, per poi procedere gradualmente”. A Villa Erbosa, infine, l’aumento dei posti Covid partirà da martedì.
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