Siamo in un momento di grande difficoltà del sistema sanitario. Ma vedremo che accadrà nei prossimi giorni, visto che si prevede un allentamento dell’ondata epidemica.
Ragionare non sui numeri ma sull’andamento della pandemia. Sta aumentando la pressione sugli ospedali: qualsiasi persona ricoverata, sia perché affetta da Covid, sia per altri motivi ma positiva, richiede assistenza adeguata. Tutto questo non ha bisogno di sconti, di espedienti per ridurre i numeri sulla carta ma di interventi per ridurre la pressione sugli ospedali”.
Lo ha detto il presidente della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, a “Dentro i fatti” su Tgcom24.
“I reparti sono riconvertiti in reparti Covid, gli anestesisti vengono spostati nelle terapie intensive: questo si ripercuote su chi doveva fare un intervento, o curare uno scompenso cardiaco – ha continuato -. In questo modo viene compromessa l’assistenza a tutti gli italiani. Servono interventi di carattere restrittivo per raffreddare la curva e allentare la pressione sugli ospedali”.
“Pensiamo a chiusure selettive – ha concluso Anelli -. Avevamo proposto un ritardo nella ripresa della scuola, recuperando a giugno. Quella sugli stadi è stata una decisione apprezzata. Si potrebbe intervenire con limitazioni temporanee degli spettatori per gli spettacoli e poi riprendere normalmente le attività da febbraio in poi. Tutto questo per avere meno pressione sugli ospedali e meno riduzione delle prestazioni”.
E, interrogato sulla carenza dell’antibiotico azitromicina, ha spiegato: “Spero innanzitutto che sia dispensata sempre dietro ricetta medica. La storia nasce nel marzo 2020, quando non sapevamo quasi nulla del Covid, ci trovavamo di fronte a polmoniti sconosciute e si associava alle cure anche l’azitromicina. Poi sappiamo tutti che gli antibiotici non funzionano sui virus, sono prescritti per gestire le complicanze di natura batterica. Bene fa l’Aifa a ribadirne l’inutilità e la necessità di usarli solo in casi particolari e solo dietro prescrizione medica”.