Vergognosi, fanatici, ignoranti.
”Nessuno si sta paragonando ai deportati nei campi di sterminio, non dobbiamo esagerare con certe esternazioni. Noi stiamo paragonando il green pass alle leggi razziali, perché è una legge discriminatoria. Ieri è stata una giornata di ipocrisia perché non è cambiato niente rispetto al 1938, in cui una minoranza aveva delle restrizioni. Ci sono dinamiche similiari, è ovvio che nel 1938 il silenzio e l’indifferenza della popolazione ha determinato quel che poi è successo. Anche oggi l’indifferenza delle altre persone sta creando quel che è successo nel 1938. Se, invece, il popolo unito avesse detto no al green pass il Governo avrebbe dovuto accettare, punto”.
Lo ha detto il leader dei no vax torinesi Marco Liccione, rivendicando i cartelli ‘1938-2022’ sventolati in piazza a Torino nel giorno della Memoria.
”Il 14 febbraio saremo davanti a Montecitorio per fare un sit-in pacifico per chiedere un confronto. Per ora ci hanno negato l’autorizzazione, lo Stato ha paura di un confronto con i no vax”.
C’è da dire che Liccione aveva fatto dichiarazioni simili anche in precedenza suscitando l’irritazione della comunità ebraica.