Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, intervenuto a ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus, ha parlato dei vaccini Covid in Italia: “Togliendo le persone guarite da almeno 180 giorni e che non devono vaccinarsi, contiamo 5milioni 559 mila non vaccinati, di cui quasi 2 milioni sono nella fascia 5-11, con una campagna vaccinale che per i più piccoli non sta decollando”.
“Rimangono quindi circa tre milioni e mezzo di persone non vaccinate – prosegue – di cui non sappiamo quanti sono gli esenti. Insomma, tolta la fascia 5-11, non abbiamo tante persone non vaccinate. Siamo arrivando allo zoccolo duro, quello che non si vaccinerà mai. Omicron ha aiutato l’immunizzazione della popolazione. Abbiamo avuto nel giro di un mese 7 milioni di contagi, numeri che hanno portato persone in ospedali e decessi. Ma anche tante persone contagiate – rimarca Cartabellotta – che si sono così immunizzate”.
“La curva della quarta ondata è in discesa, ma non è finita. A ottobre comincia la campagna elettorale: spero ci si prepari all’autunno con tempo. Finora il Covid ci ha sempre preso in contropiede. Le vaccinazioni proseguono, a breve mancheranno solo quelli che non si vaccineranno mai”, fa il punto Cartabellotta.
“Il mio ottimismo durante una pandemia è per definizione cauto. La curva della quarta ondata è in discesa. Da metà gennaio, quando avevamo 180mila casi al giorno, siamo scesi ora al di sotto dei 100mila – sottolinea -. Stanno scendendo i casi attualmente positivi e si sta allentando la pressione sugli ospedali. Più lentamente in area medica mentre è più evidente quella in terapia intensiva, da 1.717 a 1.431. L’80% dei ricoverati in area medica e in terapia intensiva è non vaccinato, neanche con prima dose. La curva dei decessi è ancora alta, con 370 decessi di media al giorno”, ricorda Cartabellotta, che evidenzia: “Questo è un dato fondamentale. Il fatto che abbiamo un’elevata copertura di vaccinati anche con terze dosi e che a marzo arriverà la primavera sono fattori che fanno ben sperare per il futuro. Andiamo verso un periodo in cui tutto dovrebbe andare meglio”.
Cartabellotta però avverte: “Un altro discorso è parlare di pandemia vicina alla conclusione. Si stanno sovrapponendo dati che riguardano la discesa della quarta ondata con altri fenomeni di evoluzione della pandemia dei quali nessuno sa nulla. Se in questo momento è opportuno cominciare a predisporre tutti quelli che sono gli strumenti per allentare le restrizioni, mi piacerebbe che si cominciasse a pensare in maniera preventiva a cosa fare in autunno se dovesse esserci una risalita della situazione epidemiologica. Mi preoccupa questo momento visto che da ottobre la politica entrerà in campagna elettorale. Un fatto è certo, il virus ci ha sempre preso in contropiede. Bisogna prendere in considerazione lo ‘scenario peggiore’ per organizzare delle contromisure”.
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