Caro bollette: 3mila euro da pagare in parrocchia, il sacerdote lancia la colletta

Quasi tremila euro da pagare, il triplo rispetto ai normali consumi della piccola parrocchia di Torre di Fine ad Eraclea. Il parroco don Mirco Pasini, ha così lanciato una colletta per poter pagare il salatissimo conto energetico.

Caro bollette: 3mila euro da pagare in parrocchia, il sacerdote lancia la colletta
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19 Marzo 2022 - 12.30


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La crisi energetica non fa sconti proprio a nessuno, tanto che una piccola parrocchia in provincia di Venezia – a Torre di Fine ad Eraclea – si è vista recapitare una bolletta triplicata rispetto ai normali consumi: 2.745 euro, troppi per poter provvedere autonomamente. E così, il parroco don Mirco Pasini, quando si è visto recapitare quel conto da pagare che sfiora i tremila euro per il riscaldamento dei locali di chiesa, canonica e patronato, ha deciso di chiedere aiuto. 

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Ha pubblicato su Facebook la foto della bolletta e accanto il codice Iban. Con il seguente messaggio: “Oltre a tutti i pensieri, anche questi… Se hai qualche soldino in più, ti ringrazio. Allego Iban (quello della parrocchia ndr)”.

Il conto da pagare è di 2.745 euro, più che triplicato rispetto all’anno scorso in questo periodo, come ha detto il sacerdote al “Corriere del Veneto”. “La stessa bolletta di questi tempi barcollava tra i 400 e i 700 euro. Poi nei mesi scorsi siamo passati a 1.800, adesso rasentiamo i 3mila. Una parrocchia piccola come la mia non ce la fa”. 

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Don Mirco si fa quindi portabandiera delle piccole parrocchie di periferia, che soffocano per l’aumento delle spese. Ad Eraclea, a peggiorare la situazione, ci sono le recenti spese per il restauro del campanile: i lavori sono costati 24mila euro e pare che i 10mila che dovevano essere a carico del Comune non siano mai arrivati. Il sacerdote dice che tanti si rivolgono a lui per essere aiutati ma pochi sono quelli che donano. E così domenica scorsa, racconta, è stata organizzata una cena in parrocchia per la festa del papà per raccogliere qualche offerta, con Green pass e distanziamento. “Mi è arrivata la telefonata dei carabinieri – dice -, che mi hanno rimproverato per non aver chiesto il permesso”. 

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