I giudici dell’ottava sezione della Corte d’Appello di Napoli, presieduta da Rosa Maria Caturano, hanno rigettato la richiesta di estradizione presentata dalla Russia del regista ucraino Eugene Lavrenchuk perché “correrebbe il rischio di essere sottoposto in Russia a pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti o che comunque configurano una violazione dei diritti fondamentali della persona”.
Lavrenchuk è stato arrestato a Napoli il 17 dicembre 2021 e accusato dalle autorità russe di frode, reato che sarebbe stato commesso quando il regista ucraino rivestiva il ruolo di direttore generale del Teatro Polacco di Mosca.
Ascoltato il 20 dicembre, Lavrenchuk ha spiegato di aver “esposto pubblicamente nel 2014 e nel 2015 le mie opinioni di dissenso verso l’invasione della Crimea” e per questo di essere stato successivamente aggredito ad Odessa.
Secondo i giudici “sussiste il fondato dubbio che la richiesta estradizionale abbia il fine di perseguire Lavrenchuk per le sue opinioni politiche, con la conseguenza che il predetto, qualora consegnato, possa essere sottoposto ad atti discriminatori per motivi politici”.