Maurizio Marrone, assessore regionale piemontese di Fratelli d’Italia, ha dato il via a un’iniziativa, dal nome ‘Vita Nascente’, che prevede lo stanziamento di un fondo di 400mila euro per le associazioni anti-abortiste. L’iniziativa prevede l’assegnazione di denaro e la “realizzazione di progetti di tutela materno infantile”. Una scelta che Marrone ha difeso dicendo: “In Piemonte potranno nascere 100 bambini in più, che altrimenti non sarebbero venuti al mondo a causa dei problemi economici delle loro madri”.
Marrone non è nuovo alle campagne contro l’aborto: nel settembre 2020, allora assessore alla Semplificazione, ha fatto in modo che non fosse permessa la somministrazione della pillola abortiva Ru486 nei consultori e in Day Hospital. Allo stesso tempo, la stessa amministrazione ha scelto di accreditare le associazioni Pro-vita nei consultori, concedendo anche l’organizzazione di spazi all’interno di Asl e ospedali.
Il M5s si è immediatamente schierato contro l’iniziativa di Marrone: “È solo l’ennesimo tentativo di calpestare e umiliare la libertà delle donne, dando sovvenzioni alla propaganda antiabortista di sedicenti associazioni pro-life. Sul diritto all’aborto sancito dalla legge 194 e sulla libertà di scelta delle donne non si deve tornare indietro: su questo daremo battaglia. A 44 anni dal varo della legge sull’aborto, purtroppo l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza è ancora negato o reso difficile” concludono gli esponenti pentastellati.
Per la Cgil Piemonte l’iniziativa dell’assessore Marrone mira esclusivamente a “finanziare attraverso il progetto Vita nascente le associazioni antiabortiste” ed è “un’ulteriore conferma che la Regione Piemonte non intende applicare e rispettare la legge 194, da tempo sotto attacco da parte di chi pensa che la denatalità si combatta convincendo/costringendo le donne a fare figli”.
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