Puzzer, il leader della protesta no green pass licenziato per giusta causa: “Non sapevo come dirlo alla famiglia”

Dopo che il Tar aveva annullato il Daspo che gli impediva di entrare a Roma, Stefano Puzzer si è visto recapitare il licenziamento per giusta causa dai suoi datori di lavoro. "Mi batterò con tutte le forze".

Puzzer, il leader della protesta no green pass licenziato per giusta causa: “Non sapevo come dirlo alla famiglia”
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16 Aprile 2022 - 17.43


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Stefano Puzzer è stato licenziato per giusta causa dall’Agenzia per il lavoro portuale, a renderlo noto è stato lo stesso leader della protesta no green pass dei portuali triestini. “Mi batterò con tutte le forze contro la decisione dell’azienda” – ha precisato nel video pubblicato su Facebook.

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“Non possono permettersi di portarmi via la casa. Sono un lavoratore portuale e prima o poi tornerò a fare il lavoratore portuale”, ha aggiunto Puzzer. L’azienda ha preso la decisione dopo aver inviato a Puzzer una serie di lettere di contestazione, invitandolo a tornare al lavoro perché guarito dal Covid e dunque in possesso di Green pass.

La prima preoccupazione, ha detto Puzzer, “è stato come comunicarlo alla mia famiglia. Sapevo che era una cosa cui sarei andato incontro. Sono orgoglioso di quello che ho fatto io, i miei colleghi, i cittadini di Trieste nelle varie aziende. Questa è una conseguenza del fatto che siamo puri, che crediamo nei nostri diritti e non ci piegheremo mai a questo sistema marcio. Non siamo ricattabili”. 

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Infine, il leader delle proteste no pass ha affermato: “Noi abbiamo fatto sempre tutto a fin di bene. Voi mi avete dato questo uovo di Pasqua e io vi darò la sorpresa. La gente come noi non molla mai, ne vedremo delle belle. Voglio bene anche a voi che mi avete licenziato”.

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