Ovetti Kinder e salmonella, dopo che un bambino si è sentito male a Ravenna scattano le indagini dei Nas

Un ceppo di salmonella sviluppatosi in uno stabilimento belga ha provocato finora 150 casi di salmonella, soprattutto tra i bambini. L'azienda italiana ha avvertito anche i consumatori americani dei rischi.

Ovetti Kinder e salmonella, dopo che un bambino si è sentito male a Ravenna scattano le indagini dei Nas
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18 Aprile 2022 - 16.27


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Ravenna a un dodicenne che si è sentito male dopo aver mangiato un ovetto Kinder è stata diagnosticata la salmonella. I carabinieri del Nas di Bologna, i quali, anche dopo l’esposto presentato dai genitori, hanno provveduto a sequestrare la cioccolata e a informare la Procura, che aprirà un’indagine.

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La settimana scorsa 150 casi di salmonella in tutta Europa, sono stati causati da prodotti del cioccolato, riguardanti soprattutto bambini al di sotto dei dieci anni. Gli Stati interessati sono Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia, Regno Unito e Belgio, dove Ferrero ha disposto a scopo precauzionale la sospensione dell’attività dello stabilimento di Arlon. 

La paura è arrivata anche negli Usa, con la Ferrero che ha chiesto agli americani di smaltire alcuni prodotti Kinder. L’azienda italiana ha chiesto ai consumatori statunitensi di smaltire alcuni prodotti di cioccolato Kinder non autorizzati per la distribuzione nel paese, avvertendo che potrebbero provenire dal lotto recentemente richiamato in Europa a causa di una potenziale contaminazione da Salmonella Typhimurium. 

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La divisione nordamericana del gruppo dolciario la scorsa settimana ha richiamato Kinder Happy Moments Chocolate Assortment e Kinder Mix Chocolate Treats basket perché sono stati prodotti in una struttura dove è stata rilevata la salmonella.

Il ceppo di salmonella è stato rilevato in un serbatoio di latticello presso lo stabilimento belga. Sono state adottate misure igieniche e aumentati campionamenti e test dei prodotti e dell’ambiente di lavorazione. Dopo nuovi test negativi per il batterio, la produzione e la distribuzione dei prodotti è andata avanti. A fine marzo però, dopo la disponibilità dei dati di sequenziamento, gli scienziati hanno collegato casi umani allo stabilimento in Belgio attraverso tecniche di tipizzazione molecolare avanzate. E dal 2 aprile sono iniziate le segnalazioni di salute pubblica da parte delle autorità nazionali competenti.

Ferrero, che nel loro rapporto Efsa e Ecdc non nominano, ha effettuato un richiamo volontario di prodotti e lotti specifici in vari Paesi. E l’8 aprile 2022, a seguito di controlli ufficiali, l’autorità per la sicurezza alimentare in Belgio ha ritirato l’autorizzazione alla produzione. L’azienda ha quindi richiamato tutti i prodotti usciti dallo stabilimento belga, indipendentemente dal numero di lotto o dalla data di scadenza, mentre la magistratura belga ha avviato come atto dovuto una indagine.

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Il «focolaio è in evoluzione e finora i bambini sono stati i più a rischio di infezioni gravi tra i casi segnalati», precisa ancora il rapporto Efsa-Ecdc, che sottolinea come «i richiami e i ritiri lanciati in tutto il mondo ridurranno il rischio di ulteriori infezioni». Gli esperti Efsa e Ecdc, con cui Ferrero continua a lavorare, affermano che sono necessarie ulteriori indagini per identificare la causa principale, il tempo e i possibili fattori alla base della contaminazione, compresa la valutazione di un possibile uso più ampio delle materie prime contaminate in altri impianti di lavorazione. 

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