Papa Francesco esclude qualsiasi possibilità di un incontro con il Patriarca ortodosso Kirill I: “Mi dispiace che il Vaticano abbia dovuto revocare un secondo incontro con il patriarca Kirill, che avevamo programmato per giugno a Gerusalemme. Ma la nostra diplomazia ha capito che un nostro incontro in questo momento potrebbe creare molta confusione”.
“Ho sempre promosso il dialogo interreligioso”, prosegue Francesco. Quando ero arcivescovo di Buenos Aires, ho riunito cristiani, ebrei e musulmani in un dialogo fruttuoso. È stata una delle iniziative di cui sono più orgoglioso. È la stessa politica che promuovo in Vaticano” ha continuato Francesco in un’intervista al quotidiano argentino La Nacion.
Il Pontefice ha poi risposto ad altre domande, commentando la guerra in corso tra Russia e Ucraina come “anacronistica”. “Ecco perché ho anche baciato pubblicamente la bandiera ucraina – spiega – È stato un gesto di solidarietà con i loro defunti, con le loro famiglie e con coloro che soffrono l’emigrazione”.
Al giornalista che gli ha domandato perché non si sia ancora recato in Ucraina, Papa Franceso ha replicato: “A cosa servirebbe per il Papa andare a Kiev se la guerra continuasse il giorno successivo?”. “Non posso fare nulla che metta a rischio obiettivi più elevati, che siano la fine della guerra, una tregua o, almeno, un corridoio umanitario”.