Amazon sotto accusa da parte dei sindacati. In una nota la Filt Cgil Torino e Piemonte interpellando l’Ispettorato del Lavoro, evidenzia: “I lavoratori Amazon sono cronometrati per andare in bagno e sono puniti con sanzioni disciplinari se i tempi non sono conformi all’algoritmo”. L’Ispettorato ha dato “ragione ai lavoratori annullando la sanzione disciplinare, ritenendola spropositata e priva di ogni fondatezza”. Alle parole delle parti sociali, il colosso dell’e-commerce replica: “Quanto riportato non corrisponde al vero. Non monitoriamo le pause e non cronometriamo i nostri dipendenti”.
La Filt Cgil Torino e Piemonte “è determinata ad andare avanti nella difesa dei diritti e nel far riconoscere ai lavoratori la corretta applicazione delle norme sul lavoro, del Ccnl e sulla sicurezza negli ambienti di lavoro, attenzionando i ritmi e carichi di lavoro. La Filt Cgil condanna ogni strumentalizzazione e discriminazione nei confronti dei lavoratori diretti e indiretti”.
Dopo aver smentito la notizia Amazon si è difesa affermando: “Gli operatori di magazzino possono usare il bagno ogni qualvolta ne sentano la necessità e senza essere controllati. La sicurezza sul luogo di lavoro è una delle nostre prerogative, per questo motivo chiediamo a tutti i lavoratori di informare il proprio responsabile in caso di assenza dalla postazione di lavoro, nel pieno rispetto delle direttive del contratto nazionale di lavoro. In questo sito impieghiamo oltre 1.500 lavoratori e, per motivi di sicurezza, è essenziale che le persone seguano queste procedure. Non farlo potrebbe avere conseguenze significative, soprattutto in caso di emergenza o evacuazione”.