Una vergogna che si ripete ogni anno: è stata concessa l’autorizzazione alla commemorazione fascista di Dongo, sul lago di Como, dove ogni 8 anni i nostalgici del ventennio si radunano perché è proprio lì che vennero fucilati Benito Mussolini, Claretta Petacci e i gerarchi fascisti che si trovavano con il Duce durante la sua fuga.
Anche l’anno scorso, l’iniziativa sul luogo della fucilazione divenne occasione per vedere i saluti fascisti e le camice nere, come in un macabro revival che periodicamente deve andare in scena. Protesta l’Anpi nazionale, con le sezioni di Milano, di Como e del lago, appoggiati da diversi parlamentari.
“Da anni, a Dongo in prossimità dell’anniversario della Liberazione e del giorno in cui fu eseguita la condanna a morte di Mussolini e dei gerarchi su sentenza del Comitato di liberazione (Clnai), in località Giulino di Mezzegra a Dongo, si radunano in forma organizzata centinaia di militanti dell’estrema destra per commemorare con riti e cortei l’esecuzione del Duce – si legge nel comunicato – I fascisti si radunano a Dongo e a Giulino di Mezzegra perché sono i luoghi simbolo della fine del fascismo, luoghi di culto e di memoria dei loro morti. I comportamenti dei partecipanti esprimono senza equivoci la volontà di propaganda del fascismo. Le riprese dei citati raduni e delle manifestazioni lo documentano”.