La secca del Tevere fa riemergere le rovine del Ponte Neroniano

Conosciuto anche come Ponte Trionfale o Vaticano. Su entrambe le sponde affiorano ora i resti dei piloni.

La secca del Tevere fa riemergere le rovine del Ponte Neroniano
Ponte di Nerone
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21 Giugno 2022 - 14.56


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Il lago Trasimeno e il fiume Tevere continuano a scendere di livello per la mancanza di piogge: in soli quattro giorni sono calati, rispettivamente, di tre e sei centimetri, stando ai rilevamenti del Centro funzionale della Protezione civile umbra, che prende a riferimento la stazione di San Savino e quella di Ponte Nuovo di Torgiano. Il livello del Tevere è di un metro e 12 centimetri, quando invece dovrebbe essere ricompreso tra i 4,50 e i 5,70 metri.

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E, attraversando Roma, all’altezza di Castel Sant’Angelo, presso il Ponte Vittorio Emanuele II, nel fiume in secca, sono visibili i resti del Ponte Neroniano, conosciuto anche come Ponte Trionfale o Vaticano. Su entrambe le sponde affiorano ora i resti dei piloni.

Stando a Romasegreta, la struttura fu fatta costruire da Caligola per collegare il Campo Marzio al suo Circo situato sul fianco sinistro dell’attuale basilica Vaticana. Ma il ponte prende il nome dall’imperatore Nerone, che lo “ristrutturò” per migliorare i collegamenti con le sue proprietà sulla riva destra del fiume, dove c’era anche la villa della madre Agrippina. Su di esso venne fatta passare la via Triumphalis che arrivava fino a Veio. Nel 405 d.C. gli imperatori Arcadio, Onorio e Teodosio vi costruirono un arco di trionfo in ricordo della vittoria riportata da Stilicone a Pollenza nel 402 contro i Goti di Alarico, ma nel secolo successivo il ponte fu demolito proprio per impedire ai Goti l’ingresso a Roma.

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