Un uomo è precipitato dal sesto piano del Palazzo di Giustizia di Milano, ed è stato ritrovato morto in un cortile interno. Si tratta di un avvocato 49enne che, dalle prime indagini, si sarebbe suicidato. Nei vestiti dell’uomo è stato trovato un foglietto,nel quale manifestava «grande disagio, rammarico e dispiacere» nel parlare dei suoi problemi economici e personali.
Lo ha spiegato il procuratore della Repubblica, Marcello Viola, precisando che «l’ipotesi che stiamo privilegiando è un atto volontario».
Viola ha aggiunto che si faranno comunque accertamenti a 360 gradi, anche se al momento «mi sento di escludere la responsabilità di terzi o la caduta accidentale». Il sistema di videosorveglianza interno ha inquadrato l’uomo entrare nel bagno, da dove poco dopo si è lanciato nel vuoto. In quel momento nella toilette non c’era nessun altro. Dalle riprese risulta inoltre che, prima di togliersi la vita, l’uomo si è aggirato per i corridoi del sesto piano, dove hanno sede varie sezioni civili del Tribunale, e «sembrava essere tranquillo». Alcuni cancellieri che lo conoscevano hanno riferito di averlo visto anche nei giorni scorsi e sembra che si occupasse di locazioni.
Gli inquirenti stanno verificando la posizione del suicida all’interno dell’Ordine degli Avvocati, dal momento che aveva avuto una sospensione amministrativa e un procedimento disciplinare, perché pare continuasse ad esercitare la professione. Informata la famiglia, sul cadavere è stata disposta l’autopsia.
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