Roberta Tintari, sindaca di Terracina, è stata arrestata nell’ambito di una operazione dei carabinieri. Nei suoi confronti l’accusa è di corruzione. In base a quanto si apprende sono stati raggiunti da misure cautelari, tra gli altri, anche il presidente del Consiglio Comunale e due assessori.
È accusata di turbata libertà degli incanti e falso la sindaca di Terracina, Roberta Tintari, arrestata oggi nell’ambito di una operazione dei carabinieri di Latina e della Capitaneria di Porto che ha portato 5 persone agli arresti domiciliari.
Alla sindaca, in particolare, è contestato un episodio di turbata libertà degli incanti in relazione alla gestione dell’arenile comunale. Insieme a lei, per fatti che risalgono al 2019, è coinvolto anche l’allora vicesindaco Pierpaolo Marcuzzi, già arrestato a gennaio scorso. Arrestati anche il presidente del consiglio comunale e altri due assessori. In generale l’inchiesta riguarda il settore del demanio marittimo.
Indagato pure l’europarlamentare Nicola Procaccini
Nella maxi inchiesta sulla gestione del demanio marittimo a Terracina è finito anche l’esponente di Fratelli d’Italia. Procaccini, ex militante del Fronte della Gioventù, dopo essere stato uno degli emergenti in An e uno degli uomini più vicini a Giorgia Meloni, di cui è stato anche portavoce quando la attuale leader era ministra della gioventù del Governo Berlusconi, è passato con Fratelli d’Italia.
Figlio dell’ex deputata azzurra Maria Burani Procaccini, proprio a Terracina, la sua città di origine, è stato sindaco dal 2011 al 2015 e poi dal 2016 al 2019. Eletto al Parlamento europeo, ha lasciato il timone della città all’allora sua vice, Roberta Tintari, poi eletta sindaca nel 2020 e finita questa mattina ai domiciliari.
E anche Procaccini, che di recente aveva scelto Marcuzzi, già arrestato sei mesi fa, come suo collaboratore a Bruxelles, è stato considerato parte del sistema di illeciti che sarebbe stato costruito attorno alla pubblica amministrazione terracinese.