'Ndrangheta, 56 arresti in tutta Italia: il blitz per sequestro di persona, associazione mafiosa e non solo

'Ndrangheta, maxi blitz in tutta Italia: «la poderosa operazione di polizia giudiziaria ha consentito di smantellare un'agguerrita consorteria mafiosa riconducibile al crimine di `ndrangheta vibonese».

'Ndrangheta, 56 arresti in tutta Italia: il blitz per sequestro di persona, associazione mafiosa e non solo
Blitz contro la 'ndrangheta
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26 Gennaio 2023 - 09.52


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‘Ndrangheta, 56 arresti questa mattina effettuati dalla Polizia di Stato in tutto il Paese, che ha coinvolto le città di Vibo Valentia, Catanzaro, Reggio Calabria, Palermo, Avellino, Benevento, Parma, Milano, Cuneo, L’Aquila, Spoleto e Civitavecchia. Le accuse sui soggetti gravemente indiziati, sono a vario titolo: associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, sequestro di persona, trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza con violenza e minaccia e traffico di influenze illecite, aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosa, nonché di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio di macchine agricole, aggravate dalla transnazionalità e dall’agevolazione mafiosa. 

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Per il direttore centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina , «la poderosa operazione di polizia giudiziaria ha consentito di smantellare un’agguerrita consorteria mafiosa riconducibile al crimine di `ndrangheta vibonese, da almeno 4 anni costantemente impegnata nella massiva consumazione di diversi delitti, con il conseguente inquinamento dell’economia locale, finendo cosi con il condizionare la libertà economica e commerciale dell’intero tessuto sociale del litorale e delle aree prossime alla rinomata località turistica di Tropea».

«Colpiscono, a fronte della consistente attività estorsiva consumata dalla struttura mafiosa disarticolata nei confronti di numerosissime imprese locali, sia la totale assenza di denunce all’Autorità Giudiziaria, di fatto costituente una cessione di libertà economica da parte degli estorti nei confronti degli estorsori, che l’azione facilitativa ad opera di pubblici funzionari coinvolti nelle indagini in quanto prossimi all’organizzazione investigata. L’enorme ammontare (250 milioni) del valore dei beni sottoposti a sequestro preventivo perché riconducibili alle attività illecite dell’associazione mafiosa, conferma la potenza economica di una cosca di `ndrangheta finalmente colpita anche nei suoi interessi economici oltre che militari».

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