Una tragedia mentre la priorità del goveno Meloni è quella di ostacolare le Ong e nonostante tanti abbiano detto che meno soccorsi in mare avrebbe causato più morti:
Sono 59 i cadaveri recuperati finora dopo il naufragio di un barcone carico di migranti davanti alle coste di Cutro (Crotone): 26 sono uomini, 21 donne e 12 minori.
Due gemellini di pochi anni sono stati ritrovati senza vita in mare e un bambino di neanche un anno sulla spiaggia. Le persone tratte in salvo sono 81: tra loro 22 sono in ospedale e uno di loro è grave. Le altre 59 sono invece nel locale Centro accoglienza per richiedenti asilo. Il numero delle vittime potrebbe però salire ulteriormente, forse oltre 100.
L’incertezza è dovuta al fanno che i soccorritori non hanno un numero attendibile delle persone a bordo. Secondo alcuni, i superstiti sarebbero stati circa 180. Per altri molti di più, almeno 250. Un accertamento reso difficile dal fatto che non parlano neanche inglese. L’imbarcazione, molto carica, non avrebbe retto al mare agitato. Sul posto sono giunti polizia, carabinieri, guardia di finanza, guardia costiera, vigili del fuoco oltre al personale del 118 e della Croce rossa.
Diversi cadaveri sono stati trovati sulla spiaggia in località Steccato, mentre altri sono stati recuperati in mare. I dispersi sarebbero un centinaio, mentre 50 persone sono state tratte in salvo. L’imbarcazione, molto carica, non avrebbe retto al mare agitato. Sul posto sono giunti polizia, carabinieri, guardia di finanza, guardia costiera, vigili del fuoco oltre al personale del 118 e della Croce rossa.
Tra le vittime ci sarebbe anche un neonato. I migranti erano su un’imbarcazione che è stata spezzata in due dalle onde, in una situazione di mare molto mosso. Le persone che si trovavano sull’imbarcazione (si sarebbe trattato di un peschereccio) sono finite in mare e sono morte annegate.
A bordo dell’imbarcazione, proveniente probabilmente dalla Turchia, viaggiavano migranti in arrivo da Iran, Afghanistan e Pakistan.