Cospito tecnicamente ha ragione, nel senso che il principio base dell’anarchia è che non devono esserci capi, nessuno deve dare gli ordini e nessuno deve riceverli. E su questo assunto si basa anche la ribellione dell’anarco-insurrezionalista da mesi allo sciopero della fame.
“Il più grande insulto per un anarchico é quello di essere accusato di dare o ricevere ordini. Quando ero al regime di alta sorveglianza avevo comunque la censura e non ho mai spedito pizzini, ma articoli per riviste anarchiche, mi era permesso di leggere, di evolvere. Oggi sono pronto a morire per far capire al mondo cosa sia veramente 41 bis, mentre 750 persone lo subiscono nel silenzio”.
Così Alfredo Cospito in una lettera scritta in carcere e letta dal legale Flavio Rossi Albertini, durante la conferenza stampa in Senato a cui partecipano tra gli altri il professor Luigi Manconi e la parlamentare Ilaria Cucchi.
Il difensore: valutiamo il ricorso a Strasburgo
«Stiamo valutando la possibilità di ricorrere alla Corte europea dei diritti dell’Uomo. Riteniamo che vi siano diversi profili che possono essere oggetto di denuncia alla Corte di Strasburgo e quella può essere una strada da intendere»
