Cutro è stata scelta per chiudere con le polemiche e dare un segnale concreto che per l’esecutivo è una priorità, un dovere “morale”, quello di evitare altre tragedie del mare come quella di dieci giorni fa davanti alle coste calabresi. Il premier Giorgia Meloni ha puntato tutto sulla stretta sui trafficanti.
Peccato che Giorgia Meloni non ha sentito il ‘dovere morale’ di invitare il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ossia della città visitata da Mattarella dove è stata allestita la camera ardente come le bare delle vittime e dove si è svolta la dolorosa attività di riconoscimento da parte dei parenti.
Del resto il sindaco di Crotone – in una lettera aperta – aveva invitato Giorgia Meloni a venire in città da madre e aveva criticato l’operato del governo e l’insensibilità mostrata.
Evidentemente tanto è bastato perché la madre cristiana mettesse in opera un vero e proprio sgarbo istituzionale non invitando il sindaco di Crotone. Vincenzo Voce ha commentato con poche parole quello che ha definito uno ‘sgarbo istituzionale’. “Mattarella quando è venuto a Crotone ha inviato il sindaco di Curtro e Meloni va a Cutro e non invita il sindaco di Crotone”
Le proteste in piazza
Prima del Consiglio dei ministri, diversi cittadini sono scesi in piazza per manifestare, con cartelli e striscioni con la scritta “Non nel nostro nome” e “La Calabria ha un cuore, voi no”. Per terra, in strada, alcuni peluche per indicare i bambini morti nel naufragio.
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