Alfredo Cospito è arrivato a sei mesi di sciopero della fame. Il suo avvocato, il legale Flavio Maria Albertini, ha fatto il punto della situazione sulle sue condizioni. «Domani avrò un colloquio con lui, speriamo di avere già la decisione della Consulta, così da poterci orientare alla comprensione di che cosa fare ora».
Quanto alle condizioni del suo assistito «non si alimenta con pasta, pesce e carne, da 180 giorni Non avremmo mai pensato che sarebbe giunto vivo al 18 aprile. Ma ha perso la capacità di deambulare, non muove più un piede e ha perso 50 chili di peso».
«La pena fissa è stata dichiarata indiziata di Incostituzionalità perché non consente di parametrare la pena all’offesa». È uno dei passaggi dell’intervento davanti alla Corte Costituzionale dal difensore di Alfredo Cospito. La Consulta deve pronunciarsi sulla costituzionalità dell’articolo 69 del codice penale, che per il reato di strage politica impedisce sconti di pena nei casi, come quello di Cospito, di recidiva aggravata. Una decisione da cui dipenderà il destino giudiziario dell’anarchico, che rischia di veder innalzare all’ergastolo la condanna a 20 anni che già sta scontando l’attentato alla scuola Carabinieri di Fossano.