Il 3 maggio del 2021 moriva Luana D’Orazio, la giovane morta in una ditta tessile di Prato. La madre della vittima, Emma Marrazzo, a distanza di due anni ha proposto l’introduzione di una legge contro il reato di omicidio sul lavoro. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha parlato della questione.
«Credo che sia sotto gli occhi di tutti che si continua a morire, che non è cambiato un granché perché la media dei tre morti sul lavoro giornalieri purtroppo è una media che non si è abbassata, anzi. Abbiamo visto addirittura un aumento degli infortuni e delle malattie professionali. Quindi è chiaro che su questo bisogna agire anche sul piano della repressione ma è soprattutto importante, penso, agire prima».
«Il tema è arrivare a zero morti sul lavoro, il tema è prevenire gli infortuni, le malattie professionali e le morti sul lavoro perché dopo è troppo tardi purtroppo, e quindi da questo punto di vista noi stiamo chiedendo che si facciano più investimenti – ha spiegato Landini – Servono più ispettori per il lavoro, perché adesso ce ne sono pochi; serve che si investa sulla sanità perché servono i servizi di medicina preventiva del lavoro; serve fare la famosa patente a punti per cui un’impresa che non rispetta regole e che ha infortuni non deve partecipare ai concorsi e non deve essere messa nelle condizioni di lavorare, e quindi da questo punto di vista io credo che si debba agire».