Ancora parole di pace: “Chi ha la responsabilità di guidare le nazioni ascolti il desiderio di pace per la martoriata Ucraina, che sale dal popolo“. Lo ha detto Papa Francesco dopo la recita del Regina Coeli.
Dopo essere tornato ad affidare alla Madonna l’Ucraina, il Pontefice ha aggiunto: «Possano i responsabili delle nazioni ascoltare il desiderio della gente che soffre e vuole la pace».
Non farsi travolgere dalla paura
Papa Francesco ha rivolto oggi un invito a «non avere paura», a «vivere il presente» senza «farsi travolgere dal presente. «Il vangelo della liturgia odierna è tratto dall’ultimo discorso di Gesù prima della sua morte. Il cuore dei discepoli è turbato, ma il Signore rivolge loro parole rassicuranti, invitandoli a non avere paura», ha detto alla recita del Regina Caeli, Il Signore oggi indica così a tutti noi il meraviglioso luogo dove andare, e, allo stesso tempo, ci dice come andarci, ci mostra la via da percorrere. Ci dice dove andare e come andarci. Ci indica la via: dove andare e come andarci».
«Allora, quando sperimentiamo la fatica, lo smarrimento e persino il fallimento, ricordiamo dove è diretta la nostra vita», ha aggiunto, «Non dobbiamo perdere di vista la meta, anche se oggi corriamo il rischio di scordarcelo, di dimenticare le domande finali, quelle importanti: dove andiamo? Verso dove camminiamo? Per cosa vale la pena vivere? Senza queste domande, schiacciamo la vita solo sul presente, pensiamo che dobbiamo goderla il più possibile e finiamo per vivere alla giornata, senza uno scopo, senza un traguardo».
«A volte, soprattutto quando ci sono grandi problemi da affrontare e c’è la sensazione che il male sia più forte, viene da chiedersi: che cosa devo fare, quale via devo seguire?», si è chiesto ancora, prima di esortare a imitare Cristo «specialmente con gesti di vicinanza e misericordia verso gli altri. Ecco la bussola per raggiungere il Cielo: amare Gesù, la via, diventando segni del suo amore in terra».
«Fratelli e sorelle, viviamo il presente ma non lasciamoci travolgere dal presente», ha concluso Bergoglio, «guardiamo in alto, al Cielo, ricordiamoci la meta, pensiamo che siamo chiamati all’eternità, all’incontro con Dio».
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