Olindo e Rosa, parla il legale: "Impasse sulla revisione del processo? Anomalo, vogliamo chiarezza"

Rosa e Olindo, il legale Schembri: "La richiesta di revisione è stata sottratta alla valutazione della Corte bresciana e si è verificata una anomala impasse". 

Olindo e Rosa, parla il legale: "Impasse sulla revisione del processo? Anomalo, vogliamo chiarezza"
Rosa Bazzi e Olindo Romano
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18 Luglio 2023 - 12.10


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Il caso di Rosa e Olindo, i due coniugi condannati per la strage di Erba, sta vivendo una fase nuova. Dopo diverse inchieste giornalistiche, che hanno sollevato tanti dubbi sulla loro reale colpevolezza, i legali hanno chiesto la revisione del processo, richiesta controfirmata dal sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfussero.

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«Sarebbe gravissimo se venisse sottratta alla valutazione della Corte d’Appello di Brescia» ha spiegato l’avvocato Fabio Schembri, che assieme, tra gli altri, al professore Nico D’Ascola e al legale Paolo Sevesi, assiste i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi.

L’atto redatto da Tarfusser, infatti, depositato il 31 marzo ai vertici della Procura generale, è ancora, pare, in valutazione della procuratrice generale Francesca Nanni. Quest’ultima ha segnalato violazioni del regolamento interno da parte del sostituto pg, che, a suo dire, si è mosso `in solitaria´ fuori dalle regole, e ora il magistrato è sotto procedimento disciplinare.

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«La reciprocitá delle beghe interne appartiene a questioni interne dell’ufficio – ha detto Schembri – a noi non interessa. Ci interessa che al momento quella richiesta è stata sottratta alla valutazione della Corte bresciana e si è verificata una anomala impasse». 

«Noi ci aspettiamo che la richiesta vada a Brescia e poi noi ovviamente presenteremo la nostra istanza di revisione». Per il legale, «se uno non condivide quella richiesta e non appone il visto», visto che compete ai vertici della Procura generale, «ciò non vuol dire che l’istanza, che esiste, non debba essere valutata dalla Corte e noi non possiamo aspettare in eterno, perché ci sono due condannati all’ergastolo». 

Da quanto si è appreso, Tarfusser, dopo aver saputo dell’avvio del procedimento disciplinare nei suoi confronti, ha chiesto nelle scorse settimane di essere ascoltato dalla Procura generale della Cassazione. Da un lato, in sostanza, la procuratrice generale lo accusa di aver violato un regolamento interno, anche rapportandosi in autonomia coi difensori di Olindo e Rosa e acquisendo le loro consulenze, perché compete soltanto ai vertici della Procura generale, tra cui anche l’Avvocato generale, la facoltá di presentare istanze di revisione. Dall’altro, Tarfusser fa valere il merito della vicenda, convinto della innocenza di Olindo e Rosa e chiarendo di aver agito nel nome della giustizia.

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Nel frattempo la difesa dei due condannati spiega che «le norme di carattere interno dell’ufficio non ci interessano» e sostiene che «se qualcuno impedisse la valutazione di quell’istanza da parte della Corte bresciana sarebbe anomalo e gravissimo». Sono passati quasi 4 mesi dal deposito dell’atto di Tarfusser e al momento non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale dalla Procura generale in relazione a quell’atto, anche per chiarire semmai che non sará mai inoltrato ai giudici bresciani, perch non condivisibile. La procuratrice generale ha sempre ribadito, dal canto suo, che sta valutando il caso e che ritiene «falso e offensivo anche nei confronti dell’Ufficio» sostenere che stia impedendo la revisione del processo.

«È nostro dovere vigilare su questa richiesta che c’è e vogliamo chiarezza su questo punto», ha insistito, infine, Schembri. 

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