La Lega si fa sempre riconoscere. «L’ordinanza annunciata dalla sindaca di Monfalcone per vietare il bagno vestiti è lo specchio della sua inadeguatezza nel governare un problema molto complicato che non può essere certo affrontato con escamotage estivi». Lo afferma in una nota la consigliera regionale del Friuli Venezia Giulia Laura Fasiolo (Pd) che ha preso parte al flash mob organizzato dall’Associazione Monfalcone Interetnica sulla spiaggia di Marina Julia.
«Seppur non facile, esiste una strada percorribile per l’integrazione – spiega l’esponente dem – ed è proprio antitetica rispetto a quella in cui rischia di inciampare la sindaca Cisint. È necessario, infatti, entrare in un rapporto di cooperazione con il mondo culturale bengalese (e in generale musulmano) di Monfalcone, aprire un dialogo con le associazioni, raccogliere il confronto, favorire la scolarizzazione dei nuovi arrivi, uomini e donne, pretendere l’acculturazione delle donne non italofone e illustrare i perché della necessità di trovare un’armonizzazione in tanti settori. Spiegarlo a uomini e donne. Far diventare i messaggi presa di coscienza, consapevolezza».
«Un semplice divieto di accedere da vestiti al bagno estivo – conclude Fasiolo – è un’azione punitiva e banale. Un divieto che non fa parte di un seme culturale, che acuisce semplicemente le tensioni e aggiunge le mortificazioni del nostro mondo alla pena quotidiana della chiusura nei veli di un integralismo ingessato che, per reazione, si farebbe sempre più spinto. Tenere la porta sempre aperta, la via giusta è l’alternativa del fermo e costruttivo dialogo culturale».