Un racconto che dimostra la gravità di quello che è accaduto. “La paziente al mio arrivo era scioccata, disorientata. Riferiva dolore in una zona compatibile con una possibile violenza”. Fa impressione il racconto del medico che ha visitato per primo la 19enne stuprata da sette ragazzi la notte del 7 luglio al Foro Italico di Palermo.
“Non voleva riferire il nome del ragazzo col quale si doveva incontrare alla Vucciria. Mi ha anche riferito di avere detto al barman: ‘Non sentirli, non continuare a darmi da bere’, e poi ha raccontato della violenza”, ha spiegato agli investigatori.
I segni dello stupro
Il referto medico della diciannovenne, come riferisce il Giornale di Sicilia, non lascia spazio a dubbi sullo stupro subito. Vi si parla, infatti, di ferite in tutto il corpo, segni di “afferramento”, escoriazioni alle ginocchia, stato ansioso, episodi di pianto, disorientamento, “lesività” riscontrate nella visita ginecologica compatibili con una violenza.
Lesioni compatibili con una violenza
Uno stupro in piena regola, quindi. “Le lesioni riscontrate sono compatibili con quanto raccontato dalla ragazza e sono compatibili con una violenza”, spiega nel verbale il medico che per primo ha curato la giovane, “se anche non ci fossero lesioni sessuali, questo non vorrebbe significare l’incompatibilità di uno stupro, ma semplicemente che lo stato di ubriachezza incide nelle capacità di autodifesa e di opposizione”.
I messaggi sui cellulari
Dopo la denuncia della vittima, e dopo l’arresto dei primi giovani, la Procura ha immediatamente avviato una indagine per rintracciare tutti i responsabili dello stupro.
Nel frattempo, dalle intercettazioni sui cellulari del branco sono emersi dettagli che non lascerebbero dubbi sulla violenza e messaggi inequivocabili. “Se ci penso mi viene lo schifo perché eravamo cento cani sopra una gatta, una cosa così l’avevo vista solo nei porno, eravamo troppi e sinceramente mi sono schifato un poco, però che devo fare la carne è carne, ma ti giuro dopo che si è sentita pure male, piegata a terra, ha chiamato l’ambulanza, l’abbiamo lasciata lì e siamo andati via. Voleva farsi a tutti, alla fine gli abbiamo fatto passare il capriccio”, ha scritto uno dei presunto stupratori. Nel suo cellulare sarebbero stati trovati due video della violenza, che sarebbero stati inviati ad altre persone.