La morte di Concetta Marruocco, 53 anni, avvenuta per mano di suo ex marito, Franco Panariello, nella sua casa a Cerreto d’Esi (Ancona), è stata una tragedia annunciata. Era nota a chi la conosceva, in particolare all’associazione Artemisia, che gestisce lo sportello antiviolenza di Fabriano, presso il quale Concetta aveva cercato aiuto a partire da marzo.
Tuttavia, resta da comprendere cosa abbia portato al fallimento del sistema di protezione che Concetta stava cercando di costruirsi, compreso il braccialetto elettronico assegnato a Franco Panariello, imposto a causa di precedenti abusi. C’è la domanda se il braccialetto abbia avuto un malfunzionamento o sia stato manomesso. Quello che è certo è che non è stato attivato alcun segnale di allarme alle forze dell’ordine, secondo quanto dichiarato dai carabinieri. Questo solleva interrogativi importanti: come mai nessuno si è accorto del problema? Anche l’avvocato di Panariello ha espresso sorpresa e ha affermato di non sapere perché il braccialetto elettronico non abbia funzionato, sottolineando che si sarebbe potuto evitare questa tragica conclusione.
Nell’ambito del femminicidio, l’associazione Artemisia ha sottolineato che il divieto di avvicinamento e l’obbligo del braccialetto elettronico imposti a Panariello erano stati violati più volte, senza che fossero prese ulteriori misure restrittive. Concetta aveva recentemente mostrato forza e determinazione nel cercare di sfuggire alla violenza, e aveva persino manifestato la volontà di contribuire all’associazione per aiutare altre donne vittime di sopraffazione e violenza maschile.
La vita di Concetta era stata un calvario che durava da vent’anni, con una serie di abusi e violenze subite. Nonostante le sue denunce, tra cui l’ultima a settembre durante un processo, nulla è riuscito a proteggerla. Nella tragica notte, Franco Panariello, un operaio di 55 anni, è entrato nella casa di sua moglie, dalla quale si stava separando, e l’ha uccisa brutalmente con quindici coltellate. Questa volta, non c’è stato alcun errore da parte della vittima, né l’accettazione di un incontro “chiarificatore.” Nonostante i suoi sforzi, Concetta Marruocco ha perso la vita.
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