Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Dei e Arcivescovo di Bologna, ha partecipato alla 40esima assemblea dell’Anci, in corso a Genova. Il prelato ha parlato della missione diplomatica del Vaticano per mediare sui conflitti in Ucraina e Medio Oriente.
«Per l’Ucraina bisogna arrivare ad una pace giusta e sicura. Qualcuno dice che non è possibile ma se non è possibile la pace giusta e sicura, c’è soltanto la guerra. La guerra è sempre una via che dovremmo mandare in disuso per risolvere i conflitti».
Sulla mediazione in Medioriente «il Vaticano ce la mette tutta. La Chiesa ce la mette tutta. Perché la guerra è il contrario di quello per cui siamo fatti, ovvero vivere insieme. La guerra uccide il nostro fratello – perché è sempre fratricida – e quindi in realtà muoio anche io. Quindi bisogna fare di tutto».
Il rischio che il conflitto in Medioriente si allarghi «c’è sempre, tanto più in una storia lunga di tensione. Sarebbe folle pensare che non ci sia. Dobbiamo calcolarlo tantissimo il rischio che questo possa mettere in moto delle altre forze, delle altre violenze».
«Il buco da rammendare è molto grande anche perché abbiamo tante situazioni di conflitto e nell’organismo generale prima poi l’infezione arriva. Penso che il conflitto in Ucraina e quello in Terra Santa non possono non preoccuparci, qualche volta ho l’impressione che abbiamo il filo ma lo usiamo poco, perché il rammendo consiste nel mettere insieme i fili».
«La cosa che preoccupa di più è sì l’intensificazione dei conflitti, ma anche la loro durata. Ci sono guerre che durano per decenni, con l’ipocrisia di credere che possano essere contenute, che a `bassa intensità´ non interessano l’Occidente. Invece è un inquinamento. La formula di papa Francesco delle `guerre mondiali a pezzi´ è molto intelligente perché dice che ci riguardano anche conflitti con cui tendenzialmente sembrerebbe non avessimo nulla a che fare».
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