La piazza sotto le Due Torri di Bologna in fase di restauro dovrà restare chiusa per anni

La piazza sotto le Due Torri a Bologna rimarrà chiusa per diversi anni, fino al termine dei lavori di restauro della Torre Garisenda.

La piazza sotto le Due Torri di Bologna in fase di restauro dovrà restare chiusa per anni
Le torri Garisenda e degli Asinelli di Bologna
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28 Ottobre 2023 - 11.19


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La piazza sotto le Due Torri a Bologna rimarrà chiusa per diversi anni, fino al termine dei lavori di restauro della Torre Garisenda.

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La zona con le transenne attorno alla torre, sotto stretta sorveglianza a causa delle oscillazioni anomale, sarà allargata in preparazione per il prossimo cantiere. L’amministrazione comunale ha annunciato l’installazione di una struttura metallica temporanea intorno alla Garisenda e sta lavorando su un piano di mobilità dedicato. Ciò avrà un notevole impatto sulla viabilità e sui servizi di trasporto pubblico, con la necessità di deviare 645 corse durante i giorni feriali.

Il piano di mobilità per il restauro delle Due Torri a Bologna

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 A restare chiusa sarà dunque piazza di Porta Ravegnana, sotto le Due Torri. Per il momento il Comune conferma il piano di mobilità provvisorio scattato sabato 22 ottobre per effettuare controlli e monitoraggio alla Garisenda, ma nei prossimi mesi sarà predisposto un piano definitivo valido per i prossimi anni. L’impatto sul trasporto pubblico è importante. Diversi mezzi di Tper, la società locale, sono deviati: in tutto si tratta di 645 corse nei giorni feriali, quelle che prima percorrevano via San Vitale e via Rizzoli in direzione di via Ugo Bassi. Continuano invece a circolare su via Rizzoli 1.187 corse di bus, di cui 654 proseguono per Strada Maggiore e 533 in via Castiglione. Per garantire l’accesso ai residenti, consegna merci e accedenti a posti auto dell’area attorno alle Due Torri sono sospesi i varchi Rita di via Ugo Bassi in entrata e di via Rizzoli in uscita, sospensione fino all’inserimento delle targhe autorizzate.

Il sindaco: “Edificio non crolla, ma ha bisogno del restauro”

 “Non interveniamo perché pensiamo che possa crollare da un momento all’altro. Oggi interveniamo perché vogliamo metterla in sicurezza e restaurarla”. Lo ha affermato il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, spiegando in conferenza stampa gli interventi previsti per la torre Garisenda. Il primo cittadino ha precisato che ancora non sono stati stabiliti i tempi del cantiere e nemmeno i costi – deve ancora arrivare il progetto – ma “dovremmo probabilmente finire il mandato in questa situazione”. Anche per questo motivo, sarà definito un nuovo piano della mobilità, a fronte della pedonalizzazione per anni di piazza di Porta Ravegnana e della chiusura al traffico di via San Vitale, con il blocco che sarà posizionato in via Guido Reni.

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Le tre fasi di messa in sicurezza del cantiere

 La pedonalizzazione è stata decisa per consentire il cantiere di messa in sicurezza “che sarà ingombrante” e che prevede tre fasi: la prima per progettare la struttura di protezione, allestire il cantiere, fare i monitoraggi e aggiornare il piano di protezione civile, la seconda prevede la realizzazione del recinto di protezione e la terza la vera e propria struttura che conterrà la torre.

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