La studentessa del Liceo Linguistico-Scientifico Galileo Galilei di Spadafora (Messina), che tramite il suo ricorso ha determinato la ripetizione dell’esame orale di maturità per l’intera classe, ha conseguito un risultato identico alla prima occasione.
Le decisioni adottate dalle due commissioni d’esame risultano sovrapponibili. La famiglia della giovane aveva presentato un reclamo dopo la pubblicazione dei risultati iniziali dell’esame di maturità, durante il quale era stata promossa. Tuttavia, secondo il ricorso, il voto ottenuto non rifletteva adeguatamente il suo percorso scolastico e sembrava penalizzarla rispetto agli altri nove compagni di classe. Nonostante il ricorso, l’esito finale non ha subito variazioni.
L’incubo degli studenti della V A del liceo linguistico-scientifico Galilei di Spadafora dopo la decisione del Tar
Stress finito, dunque, per gli studenti della V A che sembrano i protagonisti di “Immaturi”, ma il loro non è stato un film. Tutt’altro. Come dimostra l’applauso, liberatorio, di studenti e genitori che ha accompagnato la fine dell’esame sostenuto per la seconda volta per decisione del Tar, dopo che l’Ufficio scolastico regionale della Sicilia aveva individuato irregolarità, confermate dai giudici. Del caso si era interessato il ministero dell’Istruzione e del Merito che, come ha detto il ministro Giuseppe Valditara, “aveva già fatto tutte le sue verifiche” e che “aveva già affrontato il tema”. Gli ultimi esami si sono svolti sabato mattina. A chiudere è stata proprio la studentessa la cui famiglia aveva presentato il reclamo.
“L’esame orale – ricostruisce il legale della famiglia della studentessa, l’avvocato Maria Chiara Sgrò – era stato illegittimamente concordato con il commissario interno: gli studenti avrebbero saputo con giorni di anticipo gli argomenti di inizio esame ed è, invece, avvenuto che solo alla mia assistita è stato richiesto dalla commissione un argomento di inizio esame difforme rispetto a quanto concordato con lo stesso commissario interno”.
Secondo il legale “l’inaspettata sorpresa ha provocato il disorientamento della giovane, che ha generato una prolungata crisi emotiva, compromettendo lo svolgimento della prova orale, con conseguente valutazione gravemente insufficiente e inevitabile incidenza sul voto finale che le era stato attribuito”. L’avvocato Sgrò smentisce anche la ragazza “avesse un curriculum mediocre, come da qualche controinteressato falsamente affermato ai Tg, avendo una media di presentazione pari a 7,46/10, oltre 33 crediti maturati nel corso del triennio” e “aveva già ottenuto buoni voti negli scritti dell’esame di italiano e di inglese”. E i ritardi nella ripetizione degli esami, aggiunge, sono dovuti “al ricorso al Tar presentato dagli altri studenti”.
Antonio, portavoce degli altri compagni, afferma che la classe “ha sostenuto l’esame con onestà, sincerità e tranquillità”. “Ringraziamo la Commissione per averci messo a nostro agio – ha aggiunto alla presenza dei legali dei ragazzi, gli avvocati Caterina Galletta e Andrea Fiore -. Il Galileo non è solo la scuola del ricorso. Noi viviamo a testa alta e per questo bisogna fare chiarezza dicendo la verità, ovvero che tutti noi siamo stati trattati nello stesso modo”.