Il corpo senza vita di Giulia Cecchettin è stato ritrovato nella zona del lago di Barcis

Il corpo senza vita di Giulia Cecchettin è stato ritrovato nella zona del lago di Barcis, in provincia di Pordenone. La ragazza era scomparsa nella notte tra sabato e domenica scorsi insieme all'ex fidanzato Filippo Turetta.

Il corpo senza vita di Giulia Cecchettin è stato ritrovato nella zona del lago di Barcis
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18 Novembre 2023 - 12.55


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Il corpo senza vita di Giulia Cecchettin è stato ritrovato nella zona del lago di Barcis, in provincia di Pordenone. La ragazza era scomparsa nella notte tra sabato e domenica scorsi insieme all’ex fidanzato Filippo Turetta .

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Il cadevere della giovane è stato scoperto dopo sette giorni di ricerche, mentre ancora non si sa nulla del 22enne: fonti qualificate hanno confermato all’Ansa il passaggio della sua auto, una Fiat Punto, mercoledì in Austria. La vettura è stata registrata dal targa-system a Lienz, nel Tirolo orientale. Ieri il ragazzo, ex fidanzato della studentessa di Vigonovo, era stato iscritto nel registro degli indagati per tentato omicidio dopo che è stato trovato un video, ripreso sabato notte nella zona industriale di Fossò, in cui colpisce a mani nude la ragazza, mentre i due litigano in macchina.

Poi nel filmato si vede Giulia Cecchettin che cerca di scappare, lui che la rincorre e la colpisce ancora, fino a farla stramazzare a terra. Alla fine del video, la giovane è sanguinante e Filippo Turetta la carica di peso in auto, nella sua Fiat Punto nera che poi si dilegua nella notte e che ancora non è stata localizzata. La Procura di Venezia ha così iscritto Turetta nel registro delle indagini, disposto una perquisizione – durata tre ore e mezza – nella sua casa di famiglia a Torreglia, in provincia di Padova, e diramato un avviso di ricerca anche a livello internazionale.

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Le ricerche

Dopo sette giorni di ricerche, è stato quindi trovato il corpo della ragazza. Le ricerche si erano concentrano lungo l’asse, tra Veneto e Friuli, che va da Dolo e quindi dal fiume Brenta al lago di Barcis. Vigili del fuoco, carabinieri e una settantina di volontari della Protezione civile si erano suddivisi gli incarichi con cani molecolari, squadre speleo-alpino-fluviali e sommozzatori pronti a entrare in azione. Utilizzato anche un elicottero dei pompieri e dei droni. Le verifiche erano state estese anche all’impervia strada secondaria che collega il lago di Barcis con la località turistica del Piancavallo e lungo l’intera strada regionale 251, fino alla diga del Vajont e al confine con il Veneto.

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