Gli effetti dell’incendio della notte passata all’ospedale di Tivoli decisamente si prefigurano pesantissimi sul locale servizio sanitario. Per affermazione degli inquirenti della Procura della Repubblica di Tivoli, si presume di lunghissimo periodo quanto a “restituzione” del nosocomio a una popolazione di circa 200.000 residenti che, oltre a Tivoli e a Guidonia Montecelio (150.000 abitanti insieme), comprende i residenti della Sabina romana, delle Valli dell’Aniene e del Giovenzano, tutte “clienti” del «San Giovanni Evangelista». «I tempi non saranno brevi» a detta del pubblico ministero.
Alternative? “Liste d’attesa” tutti a Roma. Non vogliamo riferire quanto si immagina sull’aggravamento dello stato di salute della popolazione.
Oppure – spazi adeguati non mancano –, provvedere con la massima urgenza, all’installazione di un attrezzato «ospedale da campo» nella pianura tiburtina, facilmente raggiungibile dai mezzi pubblici “Cotral”. Una soluzione di emergenza che faccia fronte alla, temporanea si immagina, mancanza di servizi forniti dall’unico nosocomio nell’area a est della Capitale.
Quanto all’incendio, ieri pomeriggio, Francesco Menditto, il procuratore della Repubblica di Tivoli, in una conferenza stampa, ha comunicato di aver aperto un fascicolo a carico d’ignoti per omicidio colposo plurimo e incendio colposo. Sgomberato il campo da ogni sospetto di dolo nello sprigionare delle fiamme.
Resta tutta da chiarire la dinamica del rogo, in particolare del suo inizio. Le fiamme si sarebbero alimentate – ma non vi è alcuna conferma – dei “rifiuti speciali”, stoccati nel seminterrato, per poi raggiungere i reparti del Pronto soccorso e della Terapia intensiva.
Tre i pazienti morti nel vasto incendio che si è sviluppato durante la notte nel nosocomio, a poca distanza da Roma. Per loro è stata disposta l’autopsia ed è stato per questo nominato il medico legale e il tossicologo. Delle tre persone decedute, una era ricoverata in medicina d’urgenza e due in medicina generale.
La quarta vittima, di cui era stata erroneamente data notizia nell’immediatezza dell’evento, sarebbe deceduta poco prima che scoppiasse l’incendio. A testimoniarlo Veronica Timperi che si trovava al quinto piano nel reparto cardiologia dove era ricoverato il padre, morto prima del rogo: «Alle 23.15 – ha detto –, ho sentito un forte odore di plastica bruciata, è andata via la corrente ed è scattato l’allarme. Ero in corridoio ma le scale erano impraticabili, c’era una colonna di fumo. Voglio ringraziare le infermiere e i medici che sono stati prontissimi, hanno aperto la porta antincendio permettendoci così di raggiungere l’uscita. Sono tornata a casa ancora sotto choc».
Sono 200 i pazienti evacuati, anche con l’aiuto delle autoscale, in ospedali della Capitale e nei pressi di Tivoli e Guidonia Montecelio, in strutture convenzionate come «Villa Dante» del Gruppo Ini della famiglia Faroni. Tra loro, 7 bambini, diversi neonati, una donna incinta, e alcuni ricoverati nel reparto Covid.
A Tivoli si è presentato il ministro della Salute Orazio Schillaci: «Sono qui per portare il mio cordoglio e quello del governo di fronte a questa tragedia. Sono stato sempre in contatto col presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Porto la mia vicinanza ai parenti delle vittime e a tutti i pazienti che erano ricoverati», ha detto.
«Mi complimento con tutti e in particolare con le forze dell’ordine e gli operatori sanitari perché ancora una volta hanno dimostrato le loro qualità in un momento di grande difficoltà. I pazienti sono stati messi in sicurezza. Non so cosa può essere successo ma abbiamo massima fiducia negli inquirenti», ha aggiunto il ministro.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, attraverso una nota, ha voluto esprimere il suo cordoglio e la sua vicinanza ai parenti e alle persone vicine alle vittime.
«Oggi il nostro pensiero va all’ospedale di Tivoli e alle vittime dell’incendio» .Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein in un passaggio del suo intervento alla presentazione del libro di Giorgia Serughetti `La società esiste´.
“Voglio esprimere la mia vicinanza alla Città di Tivoli, al Sindaco Proietti che ho contattato e a tutti i parenti delle vittime. La Città di Monterotondo è a disposizione per qualsiasi emergenza e per qualsiasi aiuto si renda necessario”, scrive sui suoi canali social il primo cittadino Riccardo Varone.