Una città ancora scossa e soprattutto alle prese con il dopo: sono in corso accertamenti, coordinati dalla procura di Tivoli, sull’impianto antincendio dell’ospedale San Giovanni Evangelista che, nella tarda serata di venerdì, è stato travolto da un rogo che ha portato alla morte di 3 pazienti e al trasferimento, di altre 134 persone, in altri nosocomi della Capitale.
Al momento non emergerebbe però un chiaro malfunzionamento: le fiamme dal cumulo di rifiuti esterno all’edificio sono passate al piano – 3, dove ci sono solo scatoloni e macchinari in disuso e sono poi salite al piano – 2 e, infine, al – 1 dove c’è il pronto soccorso. È solo a quel punto che, secondo il racconto di alcuni testimoni, il sistema antincendio, si sarebbe attivato. E su questo sono in corso indagini della polizia e dei vigili del fuoco, coordinate dal procuratore Francesco Menditto.
Al momento, secondo quanto trapela da fonti della procura, «non c’è prova che l’impianto fosse guasto al momento del rogo».