L’Ex Ilva è stata teatro di una perquisizione da parte dei carabinieri del Nucleo operativo ed ecologico di Lecce, ieri si sono recati negli uffici e nelle sedi dello stabilimento siderurgico di Taranto per dare seguito a un ordine di acquisizione di documenti relativi alle emissioni. L’iniziativa rientra nell’inchiesta che ipotizza i reati di inquinamento ambientale e getto pericoloso di cose.
Negli ultimi mesi sono stati registrati diversi picchi periodici di benzene, segnalati da Arpa Puglia, anche se non è stato superato il valore soglia fissato dalla norma. Proprio a causa di questi fenomeni il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci firmò il 22 maggio dello scorso anno una ordinanza di fermo dell’area a caldo in mancanza di interventi sulla riduzione delle emissioni.
Dopo il ricorso di Acciaierie d’Italia e Ilva in As la questione è finita all’attenzione del Tar di Lecce, che ha concesso la sospensiva e ha ulteriormente rinviato ogni determinazione in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia europea sul tema del danno sanitario connesso ai livelli di inquinamento da benzene.