Dopo essere stato trasferito dalla sezione di Psichiatria all’Infermeria del carcere di Montorio Veronese, Filippo Turetta mostra segni crescenti di taciturnità e distacco, manifestati anche dal suo sguardo perso nel vuoto.
La direttrice della struttura, Francesca Gioieni, ha dichiarato che rimarrà in questo reparto per il tempo ritenuto necessario dall’equipe multidisciplinare incaricata della valutazione. Il 22enne, confessando di aver commesso l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin l’11 novembre tra Vigonovo e Fossò, attualmente condivide la cella con un altro detenuto.
Il sottosegretario Andrea Ostellari ha sottolineato che nessun trattamento di favore sarà concesso a nessun detenuto.
Turetta da sette settimane condivide un letto a castello (con bagno a parte) con un 60enne la cui compagnia potrebbe giovargli. È il criterio adottato dall’istituto penitenziario: accoppiare detenuti con problemi psichici o disturbi fisici che potrebbero essere utili l’uno all’altro.
La visita del sottosegretario al carcere di Montorio Veronese
“Non siamo venuti qui per fare polemiche”, ha dichiarato il sottosegretario Ostellari durante la sua visita al carcere veronese. “Mi limito quindi a ribadire che in questa struttura, come nelle altre, non si applicano trattamenti di favore nei confronti di nessuno. Le decisioni su quelle che possono essere le attività trattamentali e ricreative, adeguate a ciascun utente, vengono prese da personale qualificato”.
Il silenzio di Filippo Turetta
Il Gazzettino riferisce poi come, prima della visita istituzionale, gli agenti della polizia penitenziaria abbiano avvisato con zelo i detenuti: “Ci sono degli ospiti, va tutto bene?”. Filippo Turetta non ha risposto, ma è rimasto in piedi con lo sguardo perso. Gli agenti affermano che in generale si muove pochissimo e non parla da quando ha incontrato i genitori il 3 dicembre. Da allora, pur avendo diritto e facoltà di andarlo a trovare una volta a settimana, padre e madre non hanno avuto altri colloqui col figlio.